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Incidenti stradali

Schianto in A1 che provocò la morte di un 24enne, il conducente viaggiava a 194 km/ora: indagato per omicidio stradale

A breve sarà fissata l’udienza preliminare presso il Tribunale di Parma

Viaggiava a 194 chilometri all'ora il conducente della Kia Sportage che la mattina del 13 novembre 2022 si schiantò, lungo l'autostrada A1 nei pressi di Parma, contro l'auto a bordo della quale si trovava il 24enne Gian Paolo Damato, che morì proprio a causa di quello scontro. Il conducente è indagato dalla Procura della Repubblica di Parma per omicidio stradale. 

A meno di sei mesi dal quel tragico incidente che, oltre al decesso di Gian Paolo, ha comportato il ferimento di altre quattro giovani ragazzi, la Procura della Repubblica di Parma ha concluso le indagini a carico del conducente della seconda auto, un 32enne di Gaeta. 

L’Avv. Michele Vaira, legale della famiglia Damato, fa sapere che "è emerso in modo inconfutabile, grazie all’analisi degli strumenti satellitari, che l'indagato, conducente di una Kia Sportage, al momento dell'impatto viaggiava a ben 194 km/h, e che tale velocità fosse costante da almeno venti secondi. Nel sangue dell’indagato è stata riscontrata anche la presenza di alcool. La Procura ha contestato all’indagato il reato di omicidio stradale".

A breve sarà fissata l’udienza preliminare presso il Tribunale di Parma. La famiglia ha inteso rendere nota questa evoluzione del procedimento per la grande attenzione e lo straordinario affetto che la cittadinanza foggiana (e non solo i numerosi amici) ha riservato ai famigliari di Gianpaolo in occasione della grave perdita

Nel 2020 aveva conseguito una laurea triennale in Economia aziendale. Il 9 marzo scorso è stato proclamato dottore magistrale in Economia Aziendale con la votazione di 110 e lode. Gian Paolo Damato era stato assunto da poco in un'azienda di Parma. Era il più piccolo dei due figli. Il padre, Antonio, è un professore d'informatica del Blaise Pascal di Foggia. Prima di staccare la spina presso l'ospedale Maggiore dove il ragazzo era stato ricoverato per le gravissime ferite riportate nel sinistro, i genitori avevano consentito l'espianto degli organi.

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