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Incidenti stradali

Strage della via Emilia con quattro morti: il conducente Orjol Lame potrà essere processato

Nell'incidente avvenuto in direzione Parma persero la vita Shane Hyseni, 22 anni, il figlio Mattias, di appena un anno e quattro mesi, e i due fratelli di Shane, Resat, 11 anni, e Rejana, 9

Orjol Lame, il conducente della Fiat Stylo che il 30 ottobre del 2022 si è schiantata contro un casolare abbandonato lungo la via Emilia in direzione Parma - e che guidava sotto l'effetto di alcool e cocaina - provocando la morte di quattro persone - adesso non è più incapace di intendere e volere. Nell'incidente persero la vita la compagna di Orjol, Shane Hyseni, 22 anni, il figlio Mattias, di appena un anno e quattro mesi, e i due fratelli di Shane, Resat, 11 anni, e Rejana, 9.

Anche se la sua situazione neurologica non si può ancora considerare completamente stabilizzata, il recupero funzionale che ha realizzato ha consentito il pieno ripristino delle funzioni cerebrali quali la comprensione, l’astrazione e il giudizio. Tradotto, attualmente è in grado di partecipare coscientemente al processo.

Sono queste le conclusioni che il dottor Moreno Lusetti, il medico legale incaricato di valutare, appunto, le capacità del responsabile della strage gli innocenti di Gaida di sostenere un processo a suo carico, ha esposto nell’udienza di oggi, giovedì 14 dicembre 2023, in Tribunale a Reggio Emilia, avanti il Giudice per le Indagini Preliminari dottor Andrea Rat, nell’ambito dell’incidente probatorio ad hoc: il Gip ne ha preso atto e ha restituito il fascicolo per le azioni conseguenti al nuovo Pubblico Ministero della Procura reggiana che ha ereditato il procedimento penale, la dott.ssa Cristina Giannusa, la quale ora potrà quindi procedere con l’avviso di chiusura delle indagini preliminari e la richiesta di rinvio a giudizio a carico dell’indagato.

Finalmente soddisfatti Hardian e Anjeza Hyseni, i genitori di Shane, Resat e Rejana e nonni del piccolo Mattias, che erano in aula accompagnati dal loro legale, l’avvocato Nicola Termanini e da Sabino De Benedictis e Sara Donati, gli area manager rispettivamente per la Puglia e l’Emilia Romagna di Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono affidati per essere assistiti: sono rientrati in Albania con la fondata speranza che Lame, che a sua volta era presente all’udienza con il suo difensore, possa essere al più presto processato e di poter quindi ottenere giustizia per i loro cari. 

Strage in via Emilia con quattro morti: il 30 ottobre una Fiat Stylo si schianta contro un casolare 

Lame la sera di domenica 30 ottobre 2022 in via Newton, a villa Gaida, è uscito rovinosamente di strada con la Fiat Stylo di cui era alla guida e dove trasportava la compagna Shane Hyseni, 22 anni, il loro figlioletto Mattias, di appena un anno e quattro mesi, e i due fratelli di Shane, Resat, 11 anni, e Rejana, 9, schiantandosi contro e addirittura penetrando in un casolare disabitato, con conseguenze devastanti: il conducente ha distrutto due famiglie, la sua e quella della moglie. A rendere ancor più grave il fatto, la fuoriuscita è stata frutto di una condotta irresponsabile dell’oggi trentunenne, per la folle velocità tenuta, per di più con tre minori innocenti a bordo, tra cui suo figlio, e le condizioni psicofisiche con cui si è messo al volante, positivo alla droga con livelli di cocaina alle stelle: Lame “vantava” vari precedenti specifici e condanne per spaccio di sostanze stupefacenti e sul suo capo pendeva un decreto di espulsione, non si sarebbe nemmeno dovuto trovare in Italia. Senza contare lo “stato” della vettura, non assicurata, non revisionata e neppure sua.

Lame è anche l’unico a essere sopravvissuto a questa tragedia, ma era stato ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di Reggio Emilia, in Rianimazione. E, pur non correndo più pericolo di vita, a metà dicembre dello scorso anno risultava ancora in stato di coma, con risposta incostante alle stimolazioni esterne, deficit motori, incapacità di parlare e danni neurologici da valutare. Di qui la richiesta, datata 23 dicembre 2022, del Pubblico Ministero della Procura reggiana allora titolare del relativo procedimento penale, il dott. Marco Marano, accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale, dott. Andrea Rat, di procedere con incidente probatorio per espletare una perizia psichiatrica su Lame onde accertarne in via prioritaria la capacità di partecipare coscientemente al processo, ivi compresa la fase delle indagini preliminari. Il Gip aveva così incaricato ad hoc, il 26 gennaio 2023, il medico legale dott. Moreno Lusetti, con termine di 90 giorni per depositare le conclusioni.

E nella prima perizia il consulente tecnico aveva concluso che il danno neurologico post traumatico patito da Lame era “caratterizzato da lesione assonale diffusa di tipo 2 con marcati deficit cognitivo-comportamentali” e che quindi “attualmente è incapace di partecipare coscientemente al processo”, anche se aveva aggiunto che “i progressi cognitivi raggiunti rendono necessaria una rivalutazione del suo quadro clinico a distanza di 12 mesi”. Un colpo per i familiari delle vittime innocenti, a cui si è aggiunto quello del rigetto da parte del Gip e poi del Tribunale del Riesame di Bologna della richiesta di misure cautelari per l’imputato, nello specifico gli arresti domiciliari e il divieto di espatrio, avanzata dal Sostituto Procuratore alla luce della sua gravissima condotta. Lame è così potuto tornare tranquillamente nel suo Paese, dove vive tuttora

L’avvocato Termanini aveva però eccepito sulle conclusioni del perito e presentato un’apposita memoria evidenziando come vi fossero numerosi elementi migliorativi nelle condizioni dell’imputato emersi successivamente all’esame compiuto su di lui dal consulente tecnico del giudice, che non erano stati pertanto considerati. Argomentazioni che il Gip ha accolto, non solo mantenendo aperto l’incidente probatorio ma dimezzandone i termini: il dott. Rat aveva dunque calendarizzato per oggi 14 dicembre una nuova udienza nel corso della quale il perito incaricato avrebbe dovuto produrre una nuova rivalutazione aggiornata sull’imputato. Lame è stato dunque “ri-periziato”, l’ultima volta lo scorso 22 novembre a Bologna, e alle operazioni peritali ha partecipato quale consulente tecnico di parte per la famiglia Hyseni, nomina che è stata ammessa, anche il medico legale dott. Pierfrancesco Monaco, messo a disposizione da Studio3A. E questa volta l’esito è stato totalmente diverso: Orjol Lame non potrà sottrarsi al processo.

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