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Cronaca

Influenza, l'Azienda Ospedaliero-Universitaria identifica un caso di virus A

Un ceppo di virus influenza di specie A è stato identificato il 5 giugno in un bambino con infezione dell'apparato respiratorio ricoverato presso reparti pediatrici dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Un ceppo di virus influenza di specie A è stato identificato il 5 giugno alle porte dell’estate in un bambino con infezione dell’apparato respiratorio ricoverato presso reparti pediatrici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. L’identificazione è avvenuta presso il Laboratorio di Virologia Molecolare dell’Unità Operativa di Virologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, diretta dalla professoressa Adriana Calderaro, Direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia e coordinatore della Unità di Microbiologia e Virologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Parma.

Com’è noto, i virus influenza di specie A e di specie B causano infezione e malattia nell’uomo con circolazione ed episodi epidemici ricorrenti e generalmente collocati nella stagione invernale nei Paesi a clima temperato. Questo nuovo caso di influenza A, identificato alle porte dell’estate, così come quello di influenza B, identificato da questa stessa Unità Operativa a fine settembre dello scorso anno, in netto anticipo sulla stagione epidemica, dimostrano come la circolazione di tali virus sia costante anche in periodi lontani dall’epidemia invernale.

In tale ottica, il risultato ottenuto presso l’Unità Operativa di Virologia è molto rilevante non solo dal punto di vista diagnostico, ma anche dal punto di vista epidemiologico, perché sottolinea come la circolazione di virus influenzali non sia limitata alla sola stagione invernale, in cui si concentra il picco epidemico, ma si estenda a tutti i periodi dell’anno, causando casi sporadici in soggetti, come i bambini, che non avendo fatto esperienza di precedenti infezioni con tali virus, sono più suscettibili degli adulti ad ammalare. Pertanto, è evidente che i virus influenzali umani continuano a circolare nell’uomo, senza escludere la circolazione in animali serbatoio che da molti ricercatori è stata dimostrata svolgere un ruolo importante nell’epidemiologia complessiva dei virus influenzali. La continua circolazione di questi virus, sebbene spesso inapparente nel periodo primaverile e in quello estivo, favorisce ulteriormente la comparsa di nuove varianti virali che, generalmente, segnano l’inizio della successiva stagione epidemica invernale.

L’elevata variabilità dei virus influenzali, con possibilità di riassortimento genico favorito dal loro genoma segmentato, rende necessario un elevato grado di attenzione da parte degli scienziati specializzati in ricerche su tali agenti e del personale sanitario che si occupa del loro monitoraggio e diagnosi, per la possibile emergenza di ceppi virali con nuove caratteristiche antigeniche, in grado di sostenere episodi epidemici di più vaste dimensioni e anche vere e proprie pandemie.

La peculiare epidemiologia del virus influenza sottolinea la necessità di attuare controlli puntuali e di applicare metodi diagnostici e relativi controlli di qualità sofisticati, quali quelli in uso presso l’Unità Operativa di Virologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, dove questi strumenti sono impiegati da ricercatori noti alla comunità scientifica internazionale come esperti della biologia di virus influenzali e dei rapporti tra tali virus e l’organismo ospite. Grazie a queste competenze scientifiche disponibili nel nostro Ateneo, si è stati in grado di permettere il rilevamento di questo importante agente di infezione in maniera precoce ed accurata.

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