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Cronaca Centro / Borgo Naviglio

Antonio Cieri, l'anarchico di Vasto che 'difese' Parma dai fascisti

Insieme a Guido Picelli è una delle figure più rilevanti delle Barricate del '22: in Borgo del Naviglio ogni anno la commemorazione davanti alla targa: ora un volume di Giorgia Sisti curato da Pollutri gli rende omaggio

Uscirà il 10 settembre il volume dedicato alla vita di Antonio Cieri, l'anarchico di Vasto che difese la città di Parma durante le Barricate antifasciste del 1922. 'Lo Stranier' è il tiolo del testo che verrà pubblicato per la casa editrice parmigiana Fedelos. In Borgo del Naviglio, tra edifici stretti e una piccola piazzetta chiusa ed inutilizzata, la targa a lui dedicata è facilmente visibile. Ogni anno durante il Primo Maggio dei sindacati di base il corteo passa di quI per rendegli omaggio.

Nella storia della nostra città, di fianco al comunista Guido Picelli c'è l'anarchico Antonio Cieri, a cui è intitolato anche il locale circolo che fa parte della Federazione Anarchica Italiana. Grazie all'autrice Giorgia Sisti ed alla cura di Pier Michele Pollutri, già autore di un testo, sempre della Fedelos, sulla storia di Mario Lupo. Il volume sarà inoltre corredato da dieci cartelle a fumetti di Marcello Siragusa. Per il testo sono stati fondamentali diverse fonti archivistiche recuperate presso il Centro Studi Movimenti di Parma e nell'archivio Berneri di Reggio Emilia, nonchè atti degli Archivi Centrali dello Stato e delle Forze Armate. La prefazione è di Marco Rossi, studioso dell'arditismo popolare a livello nazionale.

La vita di Antonio Cieri, sottolinea l'autrice Giorgia Sisti  "rappresenta un esempio di vita dedicata all’impegno politico: la sua vicenda scandisce la storia dei primi tre decenni del ‘900: la Grande Guerra, il ritorno in patria e il rifiuto dell’aggressione coloniale nei Balcani, il primo antifascismo, l’esilio francese e la ricomposizione del movimento d’opposizione al regime, infine la Spagna e la Guerra Civile".

"Cieri -si legge nelle note che accompagnano la presentazione del testo- nasce a Vasto, una ridente cittadina dell'Abruzzo, nel 1898. Dopo la Grande Guerra, al fianco degli Arditi, Antonio Cieri, di idee anarchiche e libertarie, disegnatore presso le ferrovie, lo troviamo sulle barricate di Ancona nelle proteste popolari contro la partenza, voluta da Giolitti, delle truppe italiane verso l'Albania, mentre il popolo affamato e uscito da una guerra logorante reclamava altre priorità che voglie espansionistiche.

Cieri è in prima fila e anima la Rivolta dei Bersaglieri ostili al progetto giolittiano e per punizione viene mandato a Parma. Una punizione che arriva come una manna dal cielo per Guido Picelli e la Parma non disposta a piegarsi al fascismo. Durante le giornate dell'agosto del 1922, Picelli gli affida la difesa del quartiere Naviglio. Lo stesso Pino Cacucci in "Oltretorrrente" metterà in risalto la figura dell'anarchico vastese assieme a quella oramai storica e nota del comandante Picelli.

A Cieri è indegesto il fascismo e le sue forme del comando, nazionali o internazionali, e per questo, sitemati i figli e la moglie Cleonice Garulli, originaria di Neviano degli Arduini, passando per la Francia, vicino ai fuoriusciti italiani che cercavano una riorganizzazione contro il regime, decide di andare il Spagna per combattere contro Franco e i sui alleati. A Huesca si distingue per l'eroismo e per la crezione dei "bomberos" un reparto specializzato nell'assalto. Diviene comandante della sezione italiana della rinomata “Colonna Ascaso”succedendo all’altro abruzzese Giuseppe Bifolchi, originario di Balsorano, piccolo centro dell’aquilano. Muore a trentanoveanni dopo una vita sulle barricate".

Piermichele Pollutri è il curatore dell'opera. Perchè la scelta di un libro su Antonio Cieri? "Mi occupo di Cieri dai primi anni novanta sollecitando con i fax e mail alle amministrazioni comunale succedutesi del mio paese, che è quello di Cieri, Vasto, lo stesso dell'autrice Giorgia Sisti. Ho partecipato a diversi convegni relazionando su Cieri. L'attuale amministrazione vastese si è impegnata a mettere una lapide e far conoscere Cieri alla sua terra. Ho recenti contatti con suo nipote che vive in Messico che ci ha dato delle foto che verranno messe nel libro. Giorgia ha fatto tesi su Cieri ed abbiamo deciso di unire le competenze e farlo uscire".

Che contributo porta questo volume alle ricerche storiche del territorio locale? "Alla comprensione storiografica ufficiale riempie un vuoto storico lasciato libero tra Vasto-Ancona-Parma-Huesca. Lo stesso archivio Berneri auspicava la sua ricostruzione storica. La prefazione di Marco Rossi è testimone di questo vuoto riempito dove rileva la vicenda umana e politica di Cieri. a livello locale colma il vuoto che voleva riempire Furlotti (già da quando ha fatto intitolare a Parma una via a Cieri) quando insisteva di ricercare la figura che oltre Picelli diede un contributo decisivo a cacciare Balbo e difendere il Naviglio. Picelli il comunista. Cieri l'anarchico abruzzese".

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