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Cronaca

'Ndrangheta: sequestrato dalla Finanza un ristorante a Modena. Indagati due parmigiani: erano gli intestatari fittizi

L'operazione della Guardia di Finanza ha portato al provvedimento cautelari nei confronti di chi gestiva il locale di Modena Nord in maniera diretta e "occulta". Affittate con quei fondi anche auto di lusso

Ci sono anche due parmigiani tra gli indagati nella seconda tranche dell'operazione 'Radici'. Un 68enne e una 38enne residenti entrambi a Parma, accusati (assieme a un 41enne di Torre del Greco) di essere gli intestatari fittizi del ristorante 'Lo Stalliere' di Modena, di cui il vero 'dominus' occulto era Rocco Gioffrè, 64enne originario di Gioia Tauro e ritenuto "contiguo alla criminalità organizzata calabrese e indicato da vari collaboratori di giustizia quale attiguo alla 'ndrina Piromalli di Gioia Tauro", come si legge nell'ordinanza. L'uomo era ufficialmente assunto come semplice cameriere.

La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro il complesso aziendale del bar ristorante 'Lo Stalliere' di Modena, nell'ambito di un'indagine che vede quattro persone indagate per il trasferimento fraudolento di valori, coordinata dal Gip di Bologna Domenico Truppa dopo il provvedimento richiesto dalla Dda per il principale indagato.Le fiamme gialle di Bologna hanno accertato che Gioffrè ha fittiziamente intestato ai prestanome le quote sociali, i conti correnti e tutti i beni strumentali riconducibili all'attività di ristorazione, con lo scopo di aggirare l'applicazione di misure di prevenzione patrimoniali. Dopo il sequestro, il locale è stato affidato a un curatore per garantire la prosecuzione dell'attività. L'attività commerciale, nei mesi scorsi, ha ricevuto dallo Stato quasi 50.000 risultanti come ristori aziendali per le chiusure durante la pandemia. Gioffè, secondo l'accusa, avrebbe utilizzato il denaro per l'acquisto o il noleggio di auto di lusso con canoni da 1.500 euro al mese che venivano utilizzati per scopi personali. Tanto che l'uomo si vanta con la madre alla quale dice: "Lo Stato ci ha regalato altri 8.000 euro". Parole intercettate dagli invastigatori durante una conversazione telefonica. L'indagine rappresenta una seconda tranche dell'operazione 'Radici', che lo scorso ottobre aveva portato all'esecuzione di 23 misure cautelari personali e al sequestro di beni per un valore di 30 milioni di euro circa. 

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