Pali Italia, incontro fiume all'Upi: prorogata la cassa integrazione
Dopo ore di confronto serrato all'interno delle stanze dell'Unione Industriali di Parma per la vertenza Pali Italia raggiunto l'accordo tra proprietà e sindacati per la proroga della Cassa Integrazione. I lavoratori decidono di interrompere lo sciopero
AGGIORNAMENTI - Un incontro fiume concluso a tarda sera quello tenuto nelle stanze dell'Unione Industriali di Parma per la vertenza Pali Italia tra i vertici dell'azienda e i rappresentanti dei lavoratori. Una lunga trattativa che i delegati sindacali portano avanti da mesi per chiedere la proroga della Cassa integrazione e maggiori tutele per i lavoratori con incentivi per la mobilità volontaria. Dopo il prospetto del taglio di 67 posti di lavoro, in attesa di un passo indietro da parte dell'azienda i lavoratori avevano indetto uno sciopero a oltranza davanti alla sede di Pizzolese che dopo l'esito dell'incontro all'Upi hanno deciso di sospendere temporaneamente. Segnali positivi secondo Meseddi Faouzi: "Il termine della scadenza dei 30 giorni con le istituzioni é stato prolungato dalla Provincia fino martedì 13 maggio. Abbiamo deciso di sospendere temporaneamente lo sciopero perchè abbiamo ottenuto la verbalizzazione della proroga della cassa integrazione e la riduzione del numero degli esuberi. Attendiamo il prossimo incontro alla scadenza della proroga dei 30 giorni per capire i prossimi passi da fare".
All'interno delle stanze dell'Unione Industriali di Parma si sta svolgendo l'incontro decisivo per la vertenza Pali Italia. Se oggi non verrà raggiunto l'accordo tra proprietà e sindacati per la proroga della Cassa Integrazione ci sarà il mancato accordo e si apriranno le porte ai 70 licenziamenti annunciati. Dentro i sindacalisti stanno cercando di arrivare ad una soluzione: dopo aver proposto una piattaforma di rivendicazione ora portano avanti la trattativa per cercare di scongiurare gli esuberi. Fuori i lavoratori dell'azienda di Pizzolese, in presidio da una settimana davanti ai cancelli dell'azienda -Primo Maggio compreso- attendono e protestano per le scelte dell'azienda che potrebbero significare -in caso di mancato accordo- il licenziamento per tanti lavoratori che sono impiegati da anni in azienda.