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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Il primo maggio dei lavoratori Pali Italia: "Attendiamo risposte dall'incontro all'Upi"

Un primo maggio passato a presidiare l'azienda quello dei lavoratori della Pali Italia che per i timori di perdere il posto di lavoro hanno indetto da giorni uno sciopero a oltranza. Attesa per l'esito del nuovo incontro all'Upi

Un primo maggio passato a presidiare l'azienda quello dei lavoratori della Pali Italia di Pizzolese, che dopo mesi di proteste hanno deciso di indire uno sciopero a oltranza per chiedere un passo indietro sui tagli prospettati e una proroga degli ammortizzatori sociali. Dopo l'ultimo incontro nella sede dell'Unione Parmense degli industriali con la Provincia, ancora incertezze sull'esito di una vertenza che tiene in bilico 67 lavoratori. Un ricatto dalle pesanti ricadute sociali quello prospettato dall'azienda secondo i rappresentanti sindacali che però oggi vedono una possibilità per arrivare a una soluzione positiva dell'accordo.

Per oggi è previsto un nuovo incontro all'Upi, che non sarà accompagnato da un presidio da parte dei lavoratori come accaduto invece in precedenza, per dare un segnale di distensione e sperare di raggiungere finalmente un accordo. "L'azienda ha dimostrato disponibilità nel fissare due nuovi incontri, uno per oggi e l'altro per la settimana prossima, per questo non riteniamo opportuno indire un nuovo presidio - sottolinea Messeddi Fauzi, Rsu Fiom Pali Italia -. Sarà decisivo l'incontro della settimana prossima, perchè alla vigilia della scadenza dei 30 giorni con mancato accordo, il rischio è la chiusura delle trattative senza il raggiungimento di un accordo sindacale. Pensiamo che dall'incontro di oggi  possano arrivare dall'azienda i segnali positivi che aspettiamo da tempo".

MAESTRI: INTERROGAZIONE AL MINISTRO POLETTI. “Ho già presentato un’interrogazione al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, per chiedere un suo interessamento alla vertenza Pali Italia, già portata all’attenzione del Ministero nello scorso mese di marzo. Secondo quanto denunciato dalle organizzazioni sindacali, infatti, l’azienda sarebbe intenzionata a condizionare la richiesta di proroga della cassa integrazione straordinaria alla conclusione dell’accordo sulle procedure di mobilità che prevedono 72 esuberi nel polo produttivo di Parma”. “L’azienda ha certamente bisogno di avviare un piano di ristrutturazione anche a fronte del calo della domanda di mercato ma è inaccettabile che rinunci a ricorrere ai previsti ammortizzatori sociali se non a fronte dell’accettazione di oltre settanta esuberi: famiglie che resterebbero da un giorno all’altro senza reddito e senza prospettive. Questo è veramente incomprensibile”. “In Commissione” – ha concluso la Maestri – “solleciterò con forza una risposta solerte da parte del Governo e un interessamento diretto del Ministro. Il nostro territorio non può permettersi il depauperamento del proprio patrimonio industriale e l’abbandono al proprio destino di decine di lavoratori”.

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