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Cronaca

Racagni, il Comitato: "Soddisfatti, la soluzione l'abbiamo proposta noi in Commissione il 1° luglio'

Scuola Racagni. Il Comune di Parma comunica di aver trovato una soluzione per la sistemazione delle classi, ma non fa riferimento al fatto che l'idea era stata proposta dal Comitato 'Io sto con la Racagni' durante la Commissione del 1° luglio

Scuola Racagni. Il Comune di Parma comunica di aver trovato una soluzione per la sistemazione delle classi, ma non fa riferimento al fatto che l'idea era stata proposta dal Comitato 'Io sto con la Racagni' durante la Commissione del 1° luglio. I genitori del Comitato precisano come si sono svoli i fatti...

LA NOTA DEL COMITATO - Il comitato IostoconlaRacagni si rallegra della sistemazione trovata alle nostre classi  per il prossimo anno scolastico, sottolineando la paternità della soluzione; la soluzione infatti è stata individuata e proposta dal comitato stesso e dai docenti, durante la seduta consiliare della commissione scuola del primo luglio. Noi del comitato abbiamo sempre proposto e dato battaglia in nome della sicurezza, perchè per garantire la sicurezza dei bimbi era necessario diminuire le classi nel plesso Corazza. Per dovere di cronaca e di chiarezza: fino al primo luglio le proposte in campo erano due, la prima del comune di togliere un'aula Racagni nel plesso Cocconi (per venire incontro ad esigenze non ben definite della scuola Cocconi) e la seconda della scuola Racagni e del comitato di lasciare alla scuola le nove aule nel plesso Cocconi già utilizzate l'anno prima.

Nella commissione del primo luglio il comitato ha ribadito i problemi di sicurezza delle aule Racagni nel plesso Corazza e chiesto a gran voce al Comune di dare priorità alla sicurezza dei bambini, riducendo al minimo indispensabile la presenza della Racagni in tale plesso. Sempre in commissione il comitato ha cercato di mediare fornendo la terza proposta, poi adottata dal comune, che riesce a fornire un'aula in più alla Cocconi, senza ulteriori rischi e problematiche per i bambini Racagni, a differenza di quanto proposto in precedenza dal comune La situazione era bloccata da tempo,  nessuna delle parti era disponibile alla mediazione: si è arrivati ad una risoluzione solo quando il comitato, in accordo con la scuola, ha fatto una proposta chiara e concreta, proponendo di cedere un'aula più grande per una più piccola, nonostante le incertezze sulle reali richieste degli interlocutori. Abbiamo dimostrato che la mediazione è possibile: gli organi istituzionali a questo preposti hanno avuto bisogno della protesta e dell'iniziativa di un comitato per rendersene conto. Ci auguriamo che l'aula ceduta serva come aula di rotazione disabili in condivisione tra le due scuole e ci auguriamo che la nuova Racagni sia pronta per l'a.s. 2016/17, come previsto; tuttavia, in caso di ritardi, riteniamo anche che questa scuola, già duramente provata, non debba vivere nuove ed ulteriori modifiche di un equilibrio già precario.

Il nostro lavoro non è finito, tante sono ancora le problematiche di una scuola che agisce come laboratorio politico nel complesso e multietnico quartiere Pablo, senza avere tuttavia una sede che garantisca la possibilità di portare a termine i propri ambiziosi compiti. Continueremo a farci parte attiva per facilitare la vita di questa istituzione, non dobbiamo dimenticare la promessa della vicesindaca di migliorare la sistemazione delle classi in corazza e soprattutto non vogliamo dimenticare il cantiere, perché finchè non avremo una scuola non avremo autonomia e saremo sempre in balia di scelte altrui, sempre ad elemosinare i nostri diritti.  Molto resta ancora da fare, soprattutto in merito ai diritti dei disabili e ai servizi educativi, come testimoniano gli altri comitati sorti a Parma negli ultimi mesi. Speriamo che la vicenda Racagni aiuti l'amministrazione comunale a capire l'importanza del dialogo e dell'ascolto, cardini di ogni reale democrazia.

Saremo forse un po' presuntuosi, ma siamo convinti, con la nostra azione e con la nostra partecipazione, di aver contribuito a migliorare un po' la nostra Parma. Se ognuno di noi farà la sua parte il futuro sarà sicuramente migliore, perché si combatte per vincere, ma si combatte anche per la propria dignità di cittadini.

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