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Cronaca Centro / Via Dalmazia

Via Dalmazia, guerra alle prostitute in "vetrina". E contro i protettori?

Il comitato di quartiere si ridesta dopo il nostro articolo del 9 novembre scorso e chiede una soluzione contro le ragazze "di vita". Ma bisognerebbe anche guardare all'origine del problema e colpire chi gestisce questo giro

comitato-via-dalmazia_030Solo pochi giorni fa il nostro articolo di denuncia verso la situazione di prostituzione e degrado con la quale sono costretti a convivere gli abitanti di via Dalmazia, Corso Corsi e B.go Valorio. Ieri pomeriggio il Comitato Quartiere Saffi si è riunito presso il Comitato Anziani Parma Centro, in P.le Salvador Allende  “per fare il punto sulla situazione del quartiere, e per chiedere una volta per tutte alle autorità competenti interventi risolutivi”.

Risale proprio a questo pomeriggio l’ultimo episodio di tensione, quando un gruppo di prostitute ha battuto con bastoni e martelli sulla porta del presidente Giovanni Agostini, come sorta di rimostranza verso l’incontro che si sarebbe svolto di lì a poco. Il comitato è attivo dall’estate del 2009, istituito da tutti quei residenti incapaci di comprendere come fosse possibile avere una situazione del genere a pochi passi da Piazza Garibaldi, in una zona piena di scuole ed asili, l’istituto Magistrale San Vitale ha dovuto chiudere l’ingresso di Via Corso Corsi. Diverse le iniziative messe in atto in questo lasso di tempo, partendo da un esposto alla questura, non sufficiente da un punto di vista giuridico, ma che comunque attirò attenzione sul problema. Invio di lettere all’amministrazione comunale per richiedere controlli igienico-sanitari delle abitazioni affittate alle prostitute, richieste di controlli per quanto riguarda affitti e permessi di soggiorno.

Risale a dicembre 2009 l’installazione di telecamere di sorveglianza collegate con la questura, in molti si chiedono se vengono controllate 24 ore su 24, ma hanno comunque funzione deterrente, utili solamente in caso di denuncia per un fatto specifico. La situazione con il tempo si è trasformata, non risolta, le prostitute si sono trasferite per la maggior parte dalla strada agli appartamentini posti a piano terreno, questo a causa di provvedimenti solamente contenitivi. Da qui la nascita del piccolo quartiere a luci rosse, a ridosso del centro storico,  sul modello di Amsterdam.

Ci si chiede come mai queste ragazze possano risultare in regola con i documenti, dato che per avere il permesso di soggiorno bisogna lavorare, invece è possibile vederle ad ogni ora del giorno, che sia mattina, pomeriggio o sera, come dice il presidente, Giovanni Agostini: “le istituzioni hanno il dovere di spiegarcelo”. Secondo Piergiacomo Ghirardini: “Non siamo cittadini di serie B, ma di serie C. Risale a poco tempo fa la notizia di una retata contro la prostituzione in Via Solferino, per un totale di 3 prostitute fermate. Da noi ce ne sono almeno 24, cosa aspettano? Siamo stufi di portarci addosso l’appellativo di quartiere a luci rosse, la gente ormai ci deride. Abbiamo il diritto di lavorare, crescere serenamente i nostri figli, e fare invecchiare dignitosamente i nostri anziani. Ci hanno accusato di razzismo, invece fanno parte del comitato anche stranieri che lavorano regolarmente e conducono una vita dignitosa. Siamo stanchi di controllare dalle finestre se le nostre figlie escono sane e salve dal portone di casa, per questo continueremo a batterci per la nostra causa”.

Da semplici "spettatori", esterni alla quotidianità di via Dalmazia,  viene spontaneo porsi delle domande non solo sugli interventi delle istituzioni che, a sentire i residenti della zona, sono stati praticamente nulli, ma anche sul ruolo del Comitato di via Saffi che dopo un lungo silenzio si è ridestato solo dopo la pubblicazione del nostro articolo del 9 novembre scorso. Articolo in cui abbiamo raccontato una realtà di cui siamo stati testimoni con i nostri occhi e le nostre orecchie. Una realtà fatta di degrado e di lecita indignazione da parte dei residenti della zona, ma anche uno spaccato che ci mostra il lato più triste di tutta questa vicenda: lo sfruttamento sistematico di donne indifese e inermi contro il potere della criminalità organizzata. E' questo il vero punto da affrontare. Non basterà mandare via queste prostitute da via Dalmazia, via Corso Corsi e Borgo Valorio, perchè dopo qualche settimana di controlli ed espulsioni, ne arriveranno altre. La vera battaglia dev'essere condotta contro chi sfrutta in modo disumano la vita di queste donne, schiave di un sistema perverso inconsciamente legittimato dalla nostra società. Indignamoci per le prostitute in strada, ma indignamoci anche e soprattutto per i criminali che ce le hanno messe.

Nelle foto: la mappa della prostituzione nella zona di via Dalmazia; durante la riunione viene mostrata una foto di prostitute in strada.


 

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