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Tardini, il Pd e quel voto contro: "Disagi per i cittadini e forte impatto ambientale"

Lorenzo Lavagetto, Caterina Bonetti e Sandro Campanini: "Criticità dal punto di vista architettonico: chiediamo un maggior coinvolgimento della città e un ruolo più attivo del Comune"

Il progetto per la realizzazione del nuovo stadio Tardini va avanti. Ieri sera, dopo l'approvazione in Consiglio comunale, è stato superato lo scoglio più difficile, quello della pubblica utilità. Il gruppo consigliare del Pd (insieme alla consigliera Roberta Roberti del Gruppo Misto, al consigliere Giuseppe Massari di Parma Protagonista e Luni Colla) ha votato contro. Abbiamo chiesto al capogruppo Lorenzo Lavagetto e ai consiglieri Sandro Campanini e Caterina Bonetti le ragioni di questa opposizione. 

"Prima di tutto abbiamo posto una questione di legittimità sulla delibera - sottolinea il capogruppo del Pd Lorenzo Lavagetto. Abbiamo perplessità fondate sul fatto che dovesse essere il Consiglio comunale e non invece una delibera di giunta, a votarla. Ho presentato la richiesta di sospensiva ma non è stata accolta. Il fatto procedurale non è secondario: potrebbe infatti nascere delle falle nel percorso e la delibera potrebbe essere esposta ad eventuali ricorsi. Abbiamo chiesto di approfondire anche nell'interesse del Parma Calcio. Le spiegazoini che ci hanno fornito non sono state soddisfacenti".

"Credo che il progetto - ha proseguito Lavagetto - vada cambiato dal punto di vista architettonico: auspico che il progetto si possa rimodulare in termini più consoni rispetto all'abitato per creare il minor numero di disagi possibili per gli abitanti. Fino ad oggi il Tardini è stata una presenza domenicale: con il nuovo progetto ci sembra che diventi protagonista dell'area. C'è poi bisogno di una maggiore partecipazione da parte della città. Per questi motivi abbiamo assunto una posizione critica: abbiamo anche fatto molte proposte e speriamo che in futuro ci sia maggiore disponibiità al confronto". 

"Credo che il progetto andasse approfondito maggiormente - rimarca il consigliere Pd Sandro Campanini: sarebbe stata necessaria, da parte del Comune, un'azione di coinvolgimento maggiore delle istituzioni culturali del territorio, compresa l'Università. Nello specifico credo che il progetto di riqualificazione debba essere più ridotto, meno impattante e realizzato con materiali più sostenibili. Le preoccupazioni riguardano anche il traffico, la viabilità e la presenza di un monumento come il Petitot. C'è poi il tema - che non era però presente in questa delibera - della concessione di 90 anni: di questo punto avremo modo di discuterne" 

"Per quanto riguarda lo stadio - sottolinea la consigliera del Pd Caterina Bonetti - credo che sia importante intervenire per garantire uno spazio più aggiornato perchè ci rendiamo conto della necessità di una ristrutturazione. Questo progetto, però, non è quello più efficace. Sul tema dell'impatto ambientale condividiamo la posizione del Fai: lo stadio verrà realizzato su un viale monumentale e si crea un problema dal punto di vista architettonico. Pensiamo che il Comune dovrebbe coprogettare la struttura insieme al privato: in questo caso, invece, c'è un sorta di delega in bianco. L'idea che, siccome un imprenditore ha presentato un progetto di un certo valore economico si debba approvare per non lasciarsi sfuggire l'opportunità scredita il ruolo del pubblico. E' necessario un confronto con tutti i cittadini e con gli abitanti, non solo con le società sportive come ha rimarcato il vicesindaco Bosi. Per adeguare lo stadio alle norme Uefa non è necessario realizzare un progetto così oneroso". 



 

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