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Poco Parma a Benevento, ma il punto è buono

Finisce 0-0 al Vigorito: il gol annullato a Forte e l'occasione di Costa sventata da Improta sono state le uniche emozioni. Il Parma ha tirato troppo presto i remi in barca, dopo i primi 45' cominciati male ma finiti in crescendo

Dal nostro inviato
BENEVENTO -  Partita che lascia in bocca qualcosa a metà tra l’amaro e il dolce. Il Parma del primo tempo aveva dato l’impressione di poterla vincere, di aver superato lo sbandamento iniziale domando il Benevento, ma nel secondo si scioglie e neanche i cambi restituiscono freschezza alla squadra di Iachini. Che non ha subito molto, ma ha tirato i remi in barca troppo presto e rimane ancora troppo dipendente da Vazquez. Se el mudo non canta anche gli altri restano senza acuti.

Il Benevento mette subito le cose in chiaro: la squadra di Caserta vuole comandare il gioco e i primi dieci minuti sono un incubo dal qualche il Parma si sveglia di soprassalto. Forte azzanna subito il pallone scodellato in area da Letizia che da sinistra verso destra pesca Improta. Costa dorme, si perde l’uomo che è libero di servire il compagno in area. Zampata che buca Buffon, ma il Var dopo tre minuti di check annulla. Sospiro di sollievo per il Parma che non fa neanche in tempo a sistemarsi che deve già rivedere le distanze. Vazquez fa la mezzala destra, tocca a Juric lavorare a sinistra. Iachini si appoggia sul mudo per tentare di liberarlo al tiro e aumentare la capacità di verticalizzare negli ultimi metri. Gli esterni del Benevento tagliano dentro, una volta superata la linea mediana, per le streghe è più semplice andare dalle parti di Buffon, che per la verità non rischia granché. Rischia Paleari quando Simy sfila via a sinistra, lanciato da Vazquez. Il nigeriano mette in mezzo, palla deviata che giunge a Rispoli, bravo a depositare in reta. Ma è fuorigioco. Il Parma, partito malissimo, torna quadrato dopo lo spavento e resta li a ribattere colpo sul colpo al Benevento: anzi, crea diverse occasioni da gol nitide. In una di queste è fortunato Improta, che devia involontariamente con la faccia il tiro a colpo sicuro di Costa. Vazquez è la luce dei crociati, tutto parte da lui: suo il pallone che porta Simy e Benek a tu per tu con Paleari, suoi i lampi sulla trequarti che tengono in costante apprensione il Benevento. Il Parma si ritrova e finisce meglio degli avversari una prima frazione ben giocata.

Iachini capisce che può spingere, si affida subito a Sohm e Pandev per un anonimo Juric e per Benedyczak. Il macedone prende subito in mano l’attacco crociato ma la benzina finisce prima del 60’ e Iachini è costretto a cambiare ancora. Rispoli e Costa lasciano il campo, Coulibaly a destra e debutto per Oosterwolde sulla mancina. Energie fresche per i crociati che però fanno qualche passo indietro sul piano del gioco e dell’intensità. Insigne prova il gol della domenica, ma la palla finisce alta. Il Benevento approfitta di questo momento di sbandamento dei crociati, incalza gli avversari sulle fasce e Improta per poco non trova il tiro da tre punti. Il Benevento tiene bene il campo, il Parma sparisce, salvo riapparire a sorpresa: Ionita perde un pallone sanguinoso, Vazquez è pronto ma sulla verticale trova Barba in scivolata. Sarebbe stato un clamoroso autogol. Come sarebbe stato clamoroso il sinistro del mudo, quello che si è spento a lato di poco al tramonto di una gara che vede url Parma portarsi a casa un punto quasi prezioso, per come si era messa.

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