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Parma in fuga: quinta vittoria in sette gare, cade anche il Bari

Finisce 2-1 al Tardini. Apre Partipilo, chiude Benedyczak: in mezzo la rete di Nasti. La squadra di Pecchia è un rullo compressore e scappa in vetta: +4 dal Palermo

Cade anche il Bari che fino a qui non aveva mai perso. Cade sotto i colpi di Partipilo e Benedyczak. Quinta vittoria in sette partite, 17 punti e 14 gol fatti. Solo tre subiti, uno su un rigore dubbio e uno (quello di Nasti) su regalo di Chichizola. Solo il Modena ha fatto meglio. Pecchia allunga la striscia positiva e aggiunge un'altra gara vinta con merito. Sono 11 nelle ultime 15, nessuno ha fatto meglio in Serie B, e si gode la crescita dei suoi giocatori: affamati, dentro la partita per tutta la sua durata, più forti dell'errore di Chichizola. Non era facile in un momento della partita in cui tutto sembrava essere sotto controllo, reagire allo scivolone. Eppure i crociati hanno saputo invertire un trend che li ha visti cercare la vittoria e trovarla fino alla fine. E meritare un primo posto che li proietta a +4 dal Palermo secondo.

L’avvio veemente del Parma è ormai una costante, un marchio di fabbrica dei crociati di Pecchia replicato anche al Tardini con davanti il Bari.  Ma, a differenza di domenica contro la Samp, quando dopo mezz’ora avevano collezionato una miriade di tiri serviti solo a gonfiare le statistiche nel match, qui è bastato un capolavoro di Partipilo che ha tolto le ragnatele dall’incrocio dei pali di Brenno. Al quarto d’ora, il ragazzo di San Girolamo, un quartiere della Bari verace tanto per intenderci, ha duettato con Mihaila e ha accarezzato dolcemente il pallone per il quarto gol in otto partite contro la squadra della sua città che gli ha regalato l’esordio in Serie b nel lontano 2012. A Pecchia serviva un giocatore della sua tecnica, che saltasse l’uomo creando superiorità e che sapesse giocare a piede invertito. Vicino a lui c’è Sohm, sempre più solido nel ruolo di trequartista, con Bernabé in panchina ed Estevez che si è ripreso le chiavi della mediana. Il ritmo in avvio è intenso, ma dopo il gol il Parma l’ha gestita, concedendo campo al Bari solo in un’occasione, con Aramu che ha sparato a salve colpendo Chichizola. Manovra fluida e avvolgente per gli uomini di Pecchia che, per la verità, un gol lo avevano trovato anche prima del gioiello di Partipilo: Čolak aveva trovato il guizzo giusto ma era partito in fuorigioco. Il croato vuole prendersi la maglia che fino ad ora è stata di Bonny e parte abbastanza convinto di poterlo fare. All’undicesimo ha già calciato due volte in porta. Il Bari è tutto nelle invenzioni (poche) di Aramu e nella fisicità di Nasti, prova a pescare il jolly con qualche sgroppata di Koutsoupias ma non è serata. Un paio di colpi di testa finiscono alti sulla traversa. 

E il primo tempo scivola tranquillamente nelle tasche del Parma che, purtroppo, nell’inizio del secondo non ha lo stesso occhio della tigre che ha mostrato di fronte all’avversario nel primo. E Chichizola ci mette poco a rimettere il Bari in carreggiata con un rinvio che sbatte su Nasti, bravo a beffarlo con un pallonetto. L’argentino chiede scusa ma la fritta è fatta e la squadra di Pecchia è costretta a rifare da capo tutto. Il tecnico richiama in panchina Ansaldi, Mihaila e Čolak per Di Chiara, Man e Bonny. Serve maggiore intraprendenza la davanti e il francese ha fisico e tecnica per garantirla. Entra anche Benedyczak, per Partipilo e il polacco si rivela essere l’uomo del momento per i crociati che passano a 9’ dalla fine, proprio con il tocco decisivo del numero sette su assist di Estevez. Alla fine, dopo 6’ di recupero, il Tardini fa festa per la prima fuga dell’anno. 

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