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Pasquetta indigesta, il Parma cade in casa dopo più di un anno

Finisce 2-0 per il Catanzaro a segno con Biasci e Antonini. Pecchia non perdeva al Tardini dal 28 febbraio 2023. Attacco a secco dopo 12 giornate consecutive a segno in casa. Crociati saldamente al comando, ma con un margine ridotto. +7 dal Como

La notizia più bella per il Parma arriva da Venezia e gliela porta la … Reggiana che batte la principale inseguitrice dei crociati, togliendole la possibilità di portarsi a -5 dai crociati. Non è un pesce d’aprile, anzi. Nel lunedì di Pasquetta non c’è però spazio per nessun brindisi: il Parma cade 2-0 battuto dal Catanzaro. Perde in casa dopo più di un anno. L’ultimo schiaffo davanti alla sua gente, i crociati lo avevano preso dal Pisa, il 28 febbraio 2023. 398 giorni dopo, Biasci e Antonini interrompono la serie positiva e rallentano la corsa del Parma verso la Serie A. Il Como adesso si rifà sotto: -7, mentre la Cremonese ha la possibilità di portarsi a -6 se batte la FeralpiSalò. In una giornata così arida, Pecchia deve ringraziare proprio i cugini che gli hanno tenuto lontano Pohjanpalo e compagni, rimontandoli in una giornata che potrebbe voler dire tanto per il campionato. L’appluso dei tifosi scatta lo stesso a fine partita, nonostante la sconfitta. La quarta del campionato, la prima in casa dove, dopo 12 partite, si è inceppa pure l’attacco. L’ultima partita senza gol al Tardini risale al derby con la Reggiana. C’è da dire che nel momento di massima spinta, trovarsi con un solo uomo in area è stato un po’ penalizzante. Ma tant’è, una frenata in un campionato strepitoso può anche riaccendere la fame di una squadra che non deve sentirsi appagata. 

Parma sorpreso al minuto 11, proprio quando Pecchia stava provando ad accelerare alzando un po’ il ritmo di una gara partita a rilento. Giusto due minuti prima, Man aveva mandato Antonini al bar con una finta delle sue, prima di presentarsi dalle parti di Fulignati e calciare debolmente sul muro giallorosso. Poi l’azione del vantaggio: cross a rientrare di Situm sul palo lontano, retroguardia un po’ pigra con Circati distratto: l’italo-australiano si vede sbucare Biasci alle spalle mentre al volo insacca in rete. Più che dall’atteggiamento, il Parma forse è stato sorpreso dalla partenza a ritmi bassi e dal palleggio del Catanzaro, sistemato con due quinti ad allargare il campo. Studiato per far venire a giocare Iemmello dentro e liberare spazi da attaccare. Il palleggio fluido di Vivarini mette i crociati in apprensione, ma Chichizola non deve fare chissà cosa per disinnescare i tentativi dei calabresi che, al contrario, ringraziano Fulignati almeno un paio di volte. Man, lanciato splendidamente da Bonny in profondità, si presenta di fronte al portiere avversario senza punirlo come dovrebbe. E gli ospiti restano in vantaggio, cercando di congelare il pallone e attaccare gli spazi che i crociati, inevitabilmente lasceranno per tentare il pari. Nel tentativo di aggressione alta per riavere la palla, Pecchia ha spostato Hernani sulla trequarti e Bernabé più vicino a Estevez, chiamato a lavorare qualche pallone in uscita dopo la riconquista. Il Parma le sue occasioni se le costruisce, ma pecca di cinismo. Il Catanzaro no e, in una delle sue sortite offensive che fino a qui non avevano impensierito, segna il secondo gol. Colpo di testa di Antonini che salta su Valenti e insacca alle spalle di Chichizola. Un attimo prima, i ragazzi di Pecchia avevano chiesto a gran voce un rigore per un tocco di mano di Verna su tiro di Hernani. Ma il braccio del centrocampista del centrocampista calabrese era attaccato al corpo e non aumentava il volume. All’intervallo sotto di due, il Parma ci era andato con il Palermo a dicembre.

Pecchia richiama in panchina Bonny, spento, per Charpentier. Che in 6' fa più di quanto ha fatto il compagno in un tempo. I primi segni di una possibile rimonta partono dai piedi del Generale che in due minuti si crea due occasioni nitide. Bernabé nel frattempo è passato sulla trequarti, avanzando il suo raggio d'azione sostenuto da una mediana più poderosa con Sohm. Lo svizzero, entrato al posto di Hernani, porta muscoli e strappi. Al primo affondo stampa il suo destro sulla traversa poi, sulla ribattuta, il tiro deviato di Man non fa in tempo a essere corretto in porta da Partipilo (entrato per Benek). La scintilla c'è, servirebbe il grande fuoco per sperare in una rimonta. Pecchia, con due gol da recuperare, risparmia una ventina di minuti a Man e inserisce Camara lasciando il solo Charpentier in area. Proprio il franco-congolese lamenta un calcio di rigore perché toccato al tallone. Per l'arbitro non ci sono gli estremi, e la partita si trascina verso la fine. Il Catanzaro stringe le maglie, affidandosi a qualche folata di Ambrosino davanti. Che, per la verità, ha il pallone per chiuderla all'82', ma lo cicca strozzandolo. Finisce 2-0 per il Catanzaro

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