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Rallenta il Parma: in dieci rischia e porta a casa un punto

Finisce 1-1 al Tardini. Padroni di casa in vantaggio con gol di Cyprien (2'), poi reazione Cosenza che trova il pari con Camporese (40') e colpisce due legni. Al 73' Parma in dieci per espulsione di Balogh. Traversa di Man all'80' e, all'ultima azione, Tutino manca il colpo del ko in tap-in

Il Parma in emergenza viene salvato da... Tutino. Detta così c'è il rischio che qualcuno pensi male. Sì perché Tutino, beccato dalla Curva Nord per tutta la partita, ha provato a cucinare la vendetta fino all'ultima palla. Quella che gli è rimasta sotto in maniera goffa a Chichizola superato. Ci aveva provato anche prima, ma il suo colpo di testa si era stampato sul palo in una serata che vede il Parma rallentare ma, alla fine, mettersi in tasca un punto che serve ad allungare la striscia di imbattibilità casalinga aperta 19 gare fa (20 se si contano anche i playoff). Peccato perché la partita si era messa nella direzione giusta, con il gol di Cyprien pronti, via. Il pareggio di Camporese, nell'ennesimo gol subito da calcio piazzato, conferma che c'è qualcosa da rivedere in quanto a piazzamenti e marcature. 

Con Estevez squalificato, Bernabé e Sohm fermi per infortunio, Pecchia va a giocarsela senza tre titolari contro il Cosenza. In mediana mancano 67 presenze, don Fabio è quasi obbligato a fare affidamento su Cyprien. Che dopo 120 secondi abbraccerà forte. Non è dato sapersi se avesse giocato anche con il centrocampo al completo, ma tant'è. Wylan ci mette lo zampino pronti, via e certifica il lavoro dell'allenatore bravo a tirarlo su dai bassifondi della Primavera e a inserirlo presto in gruppo, dandogli ritmo e minutaggio. La mano di Pecchia... guida il suo destro di prima intenzione, su respinta della difesa del Cosenza, che termina la corsa oltre Micai. Il francese, che certe cose le ha sempre fatte nella sua carriera, non si ci ha pensato su neanche un attimo e ha calciato verso la porta di Micai in bello stile. Un gol fantastico, il secondo della sua terza o quarta vita calcistica che lo consegna direttamente tra le braccia dei tifosi, zuppi d’acqua ma pieni di gioia. La partita si è messa sui binari preferiti del Parma che però, a un certo punto, smette di assaltare il fortino di Caserta. Man e Mihaila si alternano nei ruoli di prima e seconda punta in un 4-2-4 completato da Partipilo e Benedyczak. I moschettieri di don Fabio si muovono tutti bene ma la palla negli spazi non ci arriva. Man, più di tutti, va vicino al secondo gol ma questo è un po' il preludio a un'altra partita. Il Cosenza se ne sta, in un primo tempo, nelle ripartenza di Tutino e in qualche giocata di Antonucci. Prova a pungere sfruttando la superiorità numerica in mezzo al campo e fa girare il pallone sugli esterni che confluiscono al centro, in un secondo momento. Caserta riesce pure a regalarsi qualche buona palla per il pari. Minuto 4’, Chichizola non è impeccabile su un’uscita, regala a Tutino che spara fuori. Lontano dal gol, Gennaro prova a rifinire, cosa che pure gli riesce. Imbecca Antonucci che si beve Osorio nella gara di velocità ma tocca senza convinzione e salva il Parma. La pioggia appesantisce il campo che, tutto sommato, tiene bene. Se ne accorge anche Krause che prima del fischio d’inizio torna a tweettare quasi per complimentarsi con i giardinieri per l’ottimo lavoro. Ma la palla gira rapida e, purtroppo, a condurre il gioco sono quelli del Cosenza. Pecchia accetta il loro palleggio pensando bene di ripartire veloce. Ma le sue frecce non pungono nel primo tempo e i calabresi prendono piano piano campo. Prima Venturi, da ottima posizione, vede respingersi il tiro da Balogh. Poi capitola assieme ai compagni quando Camporese, in area come un proiettile, stacca e fredda Chichizola superando in marcatura Benek. Settimo gol incassato su palla inattiva dal Parma, che perde il controllo del campo e vede il fantasma Tutino mettersi le mani nei capelli per aver colpito il palo con un grandissimo colpo di testa. 

E se il Parma va all'intervallo sull'1-1 è per questione di centimetri. Pecchia cambia, come con il Pisa, all'intervallo e inserisce un centrocampista (Camara) per un esterno (Partipilo) riequilibrando la squadra in nome di un 4-3-3 meno spregiudicato. Ma il Cosenza sente l'odore di impresa e non ha timore reverenziale. Stanno bene i ragazzi di Caserta che in rapida successione costruiscono due palle gol. Una con Calò che, da punizione, centra il palo (involontariamente), poi con Tutino che cicca da distanza ravvicinata il colpo del ko. Poi tocca a Voca provare a far male alla capolista, niente. Pecchia prova a mettere qualche freno sulla corsia destra, la più vulnerabile: entra Delprato. Con lui anche Bonny per dare un po' di presenza la davanti, ma il piano gara si complica perché la partita si è incattività. Benek reagisce male a una trattenuta e colpisce Antonucci. Ammonito. Balogh atterra Florenzi: espulso. Parma in dieci. Pecchia si sgola, sistema i suoi rinunciando a Camara e inserendo Circati. E su un contropiede guidato da Hernani per poco non la spunta. Traversa di Man che grida vendetta. Prima Micai ci aveva messo il piedone per dire no a Bonny. Il Cosenza si è perso, il Parma si è ritrovato negli ultimi dieci minuti. E, seppure con un uomo in meno, ora guida convinto le operazioni. Ma alla fine, la palla gol ce l'ha Tutino e la cicca clamorosamente a un passo da Chichizola. 

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