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L'ansia dei parmigiani per la guerra: "Temiamo che il conflitto possa estendersi"

Le voci dei cittadini che chiedono lo stop alle armi in Ucraina: "Abbiamo paura: sembra di essere tornati negli anni più bui della Guerra Fredda"

"I parmigiani hanno paura che la guerra in Ucraina possa estendersi anche ad altri Paesi? Dopo la minaccia atomica di Putin, poi, sono in tanti a chiedersi quali potrebbero essere i prossimi passi del presidente russo e dell'Italia. Ieri pomeriggio si è svolto presidio contro la guerra in piazzale della Pace, promosso dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. 

"Io non credo che sia realistico pensare ad un attacco nucleare in queste condizioni ma la situazione di questi giorni mi ricorda gli anni della Guerra Fredda: negli anni Ottanta manifestavamo per la pace e contro il nucleare: oggi mi sembra di rivivere quell'incubo di più di 35 anni fa. Si, sono sceso in piazza e lo rifarò presto" sottolinea un 60enne che partecipò alla manifestazioni pacifiste durante gli anni più bui del confronto a distanza tra Stati Uniti e Unione Sovietica.

"Si, ho paura che la guerra possa estendersi. Io ho 30anni e per me è tutto nuovo - ci racconta un giovane che ha partecipato al presidio dei sindacati in piazzale della Pace - da quando seguo le vicende politiche non avevo mai sentito una cosa di questo genere e quindi ho paura. Credo che oggi gli armamenti nucleari abbiamo la possibilità di provocare tantissime vittime, più di quelli disponibili durante la Seconda Guerra Mondiale e nei decenni successivi".

"Mi sembra incredibile che oggi - sottolinea una ragazza - stiamo parlando di questo: dopo la pandemia, che comunque non è ancora finita, la guerra in Europa. Tutti si dimenticano della guerra nei Balcani e quindi non è la prima nel nostro continente dopo la fine della guerra e la liberazione del 1945 però mi vengono comunque i brividi. Non pensavo fosse possibile che uno stato ne bombardasse un altro confinante, lanciando le bombe sulla popolazione civile". 

Parma solidale con gli ucraini ha già avviato raccolte di fondi e di medicinale per aiutare la popolazione civile. "Vedo le immagini degli ucraini e penso che potremmo essere noi o che i prossimi potremmo essere noi. Non mi fido più di quello che dicono i governi: la corsa agli armamenti, sulla scia di quanto avvenne negli anni Settanta, non ha alcun senso per la popolazione civile, che è sempre quella che paga il prezzo maggiore: per cosa? Per il desiderio di potere di qualcuno o per i maledetti confini? Si, ho paura di una guerra atomica". 

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