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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il Sovrintendente della Toscanini: "Così portiamo la grande musica classica nei quartieri difficili"

Intervista a Alberto Triola, Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Toscanini, il 21 ottobre parte la stagione dei concerti: "Abbiamo già superato il numero di abbonamenti dell'anno scorso. La musica e la bellezza sono un antidoto importantissimo in un mondo a tinte sempre più cupe"

La Filarmonica Toscanini ha presentato la 47esima stagione di Concerti, che conterà, dal 21 ottobre 2022 al 6 maggio 2023, quindici produzioni sinfoniche, tre delle quali della serie Fenomeni, e sei appuntamenti cameristici di Salotto Toscanini. Scarica il programma completo 

Alberto Triola è il Sovrintendente e Direttore Artistico della Fondazione Toscanini. Abbiamo dialogato con lui per capire quali sono le novità all'interno della programmazione della Toscanini, quali invece le linee di continuità con il passato e per scoprire il progetto Community Music: portare la grande musica classica nelle periferie e nei quartieri più a rischio di Parma. "Il 3 luglio abbiamo eseguito la Settima di Ludwig van Beethoven al centro giovani San Leonardo con una risposta di pubblico impressionate: 300 persone che hanno seguito in silenzio". 

Quali sono le novità rispetto agli anni scorsi, all'interno programmazione concertistica della Toscanini? 

"Quella che si apre il 21 ottobre si preannuncia come la prima stagione postpandemica, con le sale al 100% dei posti e con la possibilità di avere l'orchestra in assetto ordinario, senza più restrizioni. Grazie a questa novità ritornano anche le grandi pagine del post Romanticismo. Nel periodo della pandemia abbiamo portato avanti una serie di riflessioni sulla mission della nostra Fondazione e in generale sulla mission di un'istituzione che produce spettacoli dal vivo, soprattutto rispetto alla necessità di formare un pubblico nuovo.

La pandemia, con tutte le esperienze che ci ha fatto vivere, pone in primissimo ruolo il problema di come costruire un pubblico per il domani. Che tipo di messaggio veicolare e come mettersi al servizio. Abbiamo ragiornato intorno ad alcuni punti fermi. Abbiamo iniziato a sperimentare alcune possibiltà, come i concerti ad alta accessibiltà per allargare il campo di fruibilità, rimuovendo gli ostacoli rispetto a fragilità e disabilità. Abbiamo pensato anche a progetti di musica eseguita e offerta anche ad un pubblico ipoudente e ipovedente facendo riferimento ad approcci multisensoriali. Questo percorso ha coinvolto anche associazioni del territorio ed esperti". 

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Poi avete sperimentato il servizio di accoglienza dei figli piccoli dei vostri spettatori e le navette...

"Abbiamo pensato anche alla riduzione di impedimenti più pratici. I genitori con figli piccoli hanno la possibilità di venire ai nostri concerti e di affidare i figli ad un servizio qualificato, che intrattiene i bambini durante la serata con laboratori di avvicinamento alla musica. L'anno scorso questo servizio è stato erogato gratuitamente in forma sperimentale in quattro concerti: c'è stata un'adesione altissima. Quest'anno abbiamo strutturato un servizio con l'abbonamento Family, che prevede i due ingressi per i genitori più il laboratorio per i figli. La proposta, in particolare, va incontro alle esigenze della fascia di pubblico dei 40enni, che sfuggono ai contenitori tradizionali e facciamo fatica a raggiungere. Un'altra difficoltà è quella dei residenti fuori provincia: abbiamo pensato ad un servizio di navetta gratuito per andare a prendere le persone nelle piazze dei Comuni che sono soci della Fondazione, e poi riportarli a casa, in un'ottica di una mobilità sostenibile. Quest'anno non solo abbiamo non aumentato i prezzi ma abbiamo reso più convenienti alcune offerte, soprattutto per i giovani under 35: per loro ci sono prezzi estremamente vantaggiosi. 

Abbiamo già iniziato a sperimentare forme di presenza sul territorio piuttosto inedite per cercare di portare la musica classica e la cultura nelle periferie più a rischio: il 3 luglio abbiamo eseguito la Settima di Ludwig van Beethoven al centro giovani San Leonardo con una risposta di pubblico impressionate: 300 persone che hanno seguito in silenzio. C'erano tantissimi giovani e italiani di seconda generazione, persone anziane, famiglie e decine di persone affacciate alle finestre dei condomini"

Si tende a pensare che la cultura e la musica di un certo livello non possano interessare gli strati più popolari della società...

"Invece la risposta del pubblico è stata amplissima. Abbiamo ribatezzato questo progetto come 'Community music': si tratta della presenza della nostra Filarmonica dentro le comunità locali e nei quartieri, nelle periferie e in prossimità delle persone. Anche per la stagione dei concerti questo progetto compare nel cartellone ufficiale con due appuntamenti: uno il 29 ottobre, uno il 4 e il 6 maggio. La settimana precedente a questi appuntamenti sarà costellata di appuntamenti di Community music: incontri, guide all'ascolto, laboratori di pittura e di writing in collaborazione con i centri giovani del nostro territorio. La sera del 3 luglio c'era una folla di persone nuove ed entusiaste. Il 12 luglio abbiamo fatto il concerto, tradizionale ed istituzionale, in piazza Duomo. Fra le mille persone del pubblico abbiamo riservato una trentina di posti, con prezzo calmierato, per le persone che vivono al San Leonardo. I biglietti sono esauriti"

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Quali sono le politiche che avete messo in campo per il pubblico, soprattutto per le fasce piu giovani della popolazione? 

"Non dobbiamo perdere di vista l'obiettivo principale che non è tanto il far musica ma perchè sia necessario fare musica, questo è il vero obiettivo del nostro agire. Il pubblico oggi è un problema non solo per noi: si sono sommate due concause, la prima è l'invecchiamento progressivo tradizionalmente legato a questo tipo di proposte. La seconda concausa è la pandemia che ha lasciato uno strascico psicologico e di paura. Poi c'è la crisi economica. La campagna abbonamenti è ancora in corso ma abbiamo già superato il numero di abbonati della scorsa stagione: è un risultato straordinariamente positivo. Con questo slancio andremo avanti per consolidarlo.

Nello specifico abbiamo la tariffa young con 16 euro invece che 40, riservata a tutti gli under 35 per tutti i concerti, la tariffa Accademy a 10 euro, riservata a tutti gli studenti universari e delle scuole superiori. Sempre da quest'anno abbiamo la formula 'prova la Toscanini' apriamo le porte dell'Auditorium alle 10.30 del giorno del concerto e coinvolgiamo molte scuole di Parma: gli studenti possono seguire le prove. Poi c'è anche un prequel, prima della prova generale offriamo la possibilità con 4 euro di seguire 4 prove in sala prova, si chiama 'La musica da vicinissimo'. L'anno scorso c'è stato un gruppo di persone che ha fatto l'abbonamento. Quest'anno rilanceremo il progetto. Sono tutti modi per far vivere le nostre attività il più possibile per cercare di arrivare a chi non sa ancora di essere interessato. Poi ci sarà la stagione educativa vera e propria con concerti, teatro di prosa o canto rivolte a ragazzi e bambini per veicolare il linguaggio della musica". 4 Filarmonica Arturo Toscanini e Enrico Onofri ph. Luca Pezzani-2

Quale sono invece le linee di continuità all'interno della programmazione? 

"La continuità è relativa ai concerti del cartellone e alla ricerca della massima qualità possibile. L'orchestra sta vivendo un percorso di grande crescita garantita in primis dalla presenza di Enrico Onofri, un grande violinista che sta impartendo un lavoro di grande attenzione e rigore tecnico musicale. Onofri sarà affiancato da Kristjan Jarvi, che porta tutta la sua trasversalità e l'eclettismo di gusto e personalità. Abbiamo le residenze artistiche e un compositore in residenza, che compone musica inedita specifica per la Fondazione. Quest'anno abbiamo Valeriy Sokolov, uno dei più grandi violinisti al mondo, come compositrice in residenza abbiamo invece Aziza Sadicova. Abbiamo l'onore di ospitare come residente onorario il violoncellista Mischa Maisky, una leggenda mondiale della musica. Abbiamo poi una residenza molto speciale, ovvero la Human Rights Orchestra che raggruppa musicisti provenienti dalle orchestre di tutto il mondo che si esibisce in diverse città europee con finalità benefiche, nel perimetro dei diritti umani. Cercavano una sede italiana e li abbiamo invitati per una residenza. 

Il primo concerto che faranno sarà il 9 ottobre nell'ambito del programma della Community Music. Sono tutti molti sensibili al tema della musica al servizio dei diritti e delle fragilità: ci supporteranno per fare incontri con ragazzi e famiglie che hanno bisogno di essere accompagnati alla musica. La vita si è fatta così difficile e complicata, la tinta del mondo è talmente cupa che ritrovare insieme la possibiltà di vivere un appuntamento con la musica e la bellezza - che significa a livello simbolico mettersi faccia a faccia con il Mito - oggi è un antidoto fondamentale, un vaccino morale e psicologico essenziale". 

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