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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Sfratti, la situazione è drammatica: a rischio chi ha perso il lavoro per il Covid"

Intervista a Katia Torri della Rete Diritti in Casa: "Ci sono migliaia di case vuote che il Comune potrebbe sistemare, anche facendo lavorare gli inquilini, per assegnarle come case popolari"

La situazione degli sfratti a Parma e provincia, dopo la fine del blocco voluto dal governo durante il periodo di maggiore intensità della pandemia da Covid-19, è drammatica. Su questo sono tutti concordi: dal Comune alla Prefettura, dall'Acer alle associazioni degli inquilini. Sono più di 500 le famiglie a rischio immediato: una vera e propria bomba sociale per il nostro territorio, che potrebbe esplodere da un momento all'altro. Anche il Prefetto Antonio Garufi cerca di correre ai ripari appellandosi al senso di collaborazione tra istituzioni su questo tema.

Katia Torri della Rete Diritti in Casa, un'associazione che da anni ogni settimana apre a tutti uno sportello per il diritto all'abitare nella Casa Cantoniera di via Mantova, ha a che fare ogni giorno con persone e famiglie in grave difficoltà e fragilità per quanto riguarda la condizione abitativa: "La situazione su Parma è drammatica: a rischio sfratto ci sono soprattutto le categorie più deboli, precari, nuclei monogenitoriali, lavoratori che han perso il lavoro". 

Con la fine del blocco degli sfratti quante famiglie, su Parma e provincia, saranno a rischio immediato di rimanere senza un tetto sopra la testa?

"Ci sono almeno 500 famiglie che rischiano di finire in strada entro l'anno Parma centomila in tutta Italia"

La pandemia ha sicuramente aggravato la crisi economica, le fasce più deboli della popolazione sono state particolarmente colpite, qual'e la situazione delle famiglie che si rivolgono al vostro sportello?

"La situazione é drammatica e non solo per la crisi. C'è anche chi potrebbe pagare un affitto ma non trova o perché straniero/a (specialmente se nero) o perché, con il diffondersi di piattaforme tipo Airbnb, molti proprietari preferiscono affittare ad uso turistico anche se in realtà rinnovano il contratto di mese in mese. L'uso turistico é una funzione ma ciò fa in modo che siano escluse dal mercato anche le famiglie con bambini, studenti e lavoratori single, che son più sfruttabili, senza complicazioni etico legali"

Nel corso del vertice sul tema degli sfratti il Prefetto ha detto che vede segnali positivi di condivisione tra istituzioni, voi cosa ne pensate?

"La Prefettura é stata la grande assente fino a ieri quindi é un bene che finalmente valuti il problema abitativo non solo dal punto di vista dell'ordine pubblico, accorgersene prima sarebbe stato più utile ma meglio tardi che mai".

In quali punti l'intervento del Comune potrebbe essere migliorato?

"A Parma e provincia ci sono migliaia di case vuote molte che finiranno per cadere su sè stesse creando pericolo e degrado. Comune e Prefettura potrebbero semplicemente acquisirle - previo indennizzo - sistemarle e utilizzarle come case popolari, oppure farle sistemare dagli inquilini la cui mano d'opera verrebbe poi scalata dall'affitto (molti senza casa son muratori). Stessa cosa per le case popolari non assegnabili perché in ristrutturazione: tu ci metti il lavoro fisico e io Acer ti scalo la mano d'opera dall'affitto".

Quali sono le persone, nella nostra città, a più alto rischio sfratto? 

"A rischio sfratto ci sono le categorie più deboli, precari, nuclei monogenitoriali, lavoratori che han perso il lavoro post covid, per gli stranieri poi, soprattutto in questa situazione, é proprio difficile anche solo trovare una casa in affitto o accedere a un mutuo. Le categorie di cui parlavo sono infatti anche escluse dall'accesso ad un eventuale mutuo visto che le banche pretendono garanzie che precari, disoccupati, monoreddito o chi non ha l'appoggio economico delle famiglie di provenienza non potrà mai avere". 

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