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Che brutto Parma, mai in partita contro il Modena: al Braglia finisce 3-0

Crociati sopraffatti dai canarini in una prova disastrosa: la strada verso la disfatta è stata aperta da Chichizola con un errore su tiro di Battistella, doppiato da Abiuso. Gara chiusa da Ponsi. Venezia e Cremonese a -4 e sabato c'è il big match contro i lagunari

Un Parma così brutto non si era mai visto, almeno con Fabio Pecchia in panchina. Tre gol dal Modena che in questo campionato non li aveva mai segnati nella stessa partita e che, prima di oggi, si trascinava una coda lunghissima di sei partite senza vittorie. Solo due punti raccolti dai canarini negli ultimi 540', con una sterilità offensiva che deve aver indotto - forse - i crociati a pensare che sarebbe stata una mezza passeggiata. Troppa supponenza, pure presunzione in un approccio che non si vedeva da tempi lontanissimi. Dopo più di due mesi cade il Parma, che non perdeva da novembre a casa del Lecco. Terza sconfitta per i crociati, arrivata sempre dopo aver subito tre gol. Dopo 22 giornate, la Cremonese di Pecchia aveva subito 5 sconfitte. Forse il saldo è ancora in attivo, ma per capire se si sia trattato di una giornataccia o di un campanello d'allarme vero e proprio c'è da aspettare a sabato prossimo, quando arriverà al Tardini il Venezia. Che, assieme alla Cremonese, si è riportata sotto e comincia a sentire l'eco profonda del tonfo dei crociati al Braglia. Le distanze si sono ridotte, ora Vanoli è a -4 e lo scontro diretto in testa alla classifica è già denso di significato. 

Il calendario asimmetrico ripropone, dopo 63 giorni, un grande classico: Modena e Parma, in fondo, evoca anche un velo di nostalgia che dirada la nebbia lungo la via Emilia. I crociati giocano per l’allungo, i padroni di casa per tampone l’emorragia di risultati negativi. Solo due i punti raccolti in sei partite. Dopo aver liquidato la Samp, Pecchia riprende in mano la sua creatura, orfana di capitan Delprato e Charpentier ma con il sostegno di più di 2.000 persone e mezza curva Nord che si è trasferita al Braglia. C’è pure il presidente Krause, atterrato stamattina in Italia, al seguito del suo Parma, reduce da otto risultati utili consecutivi e a caccia di una vittoria che blinderebbe ulteriormente il primo posto. 

I presupposti ci sono tutti, peccato che il Modena non la pensi così. L’ultima vittoria dei canarini risale al 2 dicembre, guarda caso in un altro derby: quello con la Reggiana. Da allora 2 punti in 6 partite per Bianco che, mentre traballa, prova ad aggiustare le cose. Piazza il ‘nemico’ giurato del Parma, Gliozzi (5 gol ai crociati in 5 partite) davanti con vicino Abiuso. Palumbo dietro a dare fastidio o a Bernabé o a Sohm (dipende dallo sviluppo del gioco) e si prepara alla battaglia serrando i ranghi sugli esterni. Tanto che Man e Mihaila, per trovare la traccia giusta, devono spesso invertirsi la posizione. Il primo tempo finirà con due parate per Seculin e nessuna per Chichizola. Solo che quest’ultimo ha dovuto raccogliere ben due volte il pallone in fondo al sacco. Una volta per colpa sua e una a causa della scarsa concentrazione di Balogh prima e Osorio dopo, figlia di un approccio da film horror. Mai così male nella gestione Pecchia. Tanto che al 23’ il Parma si trova sotto di due gol. Per la quarta volta in questo campionato dopo 22 giornate. Al duplice fischio, i 17 punti di distanza tra le due squadre non si sono mai visti. Le certezze della squadra di Pecchia sono state prese a picconate da Battistella (15’) e da Abiuso (23’) che, in 8’, hanno spiegato ai crociati quanto sia sbagliato entrare in campo con un atteggiamento poco convinto, dettato forse dal fatto di sentirsi superiore all’avversario. Un 2-0 tanto sorprendente quanto meritato.

Pecchia vorrebbe cambiare tutti all’intervallo ma non può, allora si limita a dare un segnale richiamando in panchina Sohm e Mihaila per Hernani e Partipilo. Ma invece che trovare il gol che potrebbe ridare qualche speranza ai crociati, incassa il terzo al 48’. Lo segna Ponsi, al primo gol in campionato. Parma attonito, Pecchia si gira ancora e chiama Benek e Colak per Man e Bonny. Fuori anche Osorio, al suo posto Camara con Hernani che passa a fare il centrale di difesa. Ma l'impressione che il Parma possa tornare in partita non è stata mai data dalla squadra crociata. Qualche pallone catapultato più per disperazione che con costrutto, giusto per far riprendere confidenza con il pallone a Colak. Un paio di colpi di testa del croato però sono un magro bottino per un Parma mai così arrendevole e poco convinto. 

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