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Parma, che sfiga: tre legni e un salvataggio sulla linea. All'Ascoli basta un rigore

Crociati sfortunati: palo di Estevez, traverse di Bernabé e Inglese. Buffon e compagni fischiati dopo la nona sconfitta in campionato

Sulle note di ‘ci avete rotto il caxxo’ e subissati da una pioggia di fischi, Buffon e compagni vanno per l’ennesima volta sotto la curva. Il portiere allarga le braccia quasi in segno di resa, tipico di chi ammette di averle provate tutte ma senza aver trovato la sterzata decisiva. Due traverse, una di Bernabé e una di Inglese, un palo di Estevez e un salvataggio sulla linea su colpo di testa di Valenti. In cuor suo resta l’amarezza per la nona partita persa in campionato, una partita che probabilmente i crociati non meritavano di perdere di fronte alla mole di gioco costruita rimbalzata da un Ascoli che, dopo il gol, ha tirato i remi in barca limitandosi a fare la sua partita difensiva. Agli ospiti basta il rigore di Gondo per andare via dal Tardini con la posta piena mentre sul Parma piovono critiche e i soliti inviti a tirare fuori gli attributi che fanno rumore. Adesso la squadra di Pecchia è decima in classifica, in attesa della Ternana impegnata tra poco. 

Pecchia questa volta sceglie di affidarsi a un vero nove, Gabriel Charpentier che torna a giocare una partita da titolare dopo un anno: l’ultima era stata il 12 marzo del 2022, in un Frosinone-Alessadria. Inglese ancora in panchina. L’assenza di Delprato regala a Coulibaly una chance sulla destra, Zagaritis agisce a sinistra perché un’influenza ha messo ko Benedyczak nella notte. Breda cerca la superiorità in mezzo al campo con il trequartista Falzerano alle spalle di Gondo e Forte. I tre centrocampisti di Breda la mettono subito sul piano fisico, il Parma probabilmente l’aveva preparata così: ha capito che l’Ascoli mastica il pallone e la manovra non si velocizza e ha lasciato il pallino del gioco agli avversari agendo sulla riconquista e l’immediata verticalizzazione. Un piano gara che può decollare quando Zaninacchia e Bernabé riconquistano e puntano. Al 20’ lo spagnolo scarica con potenza il sinistro verso Leali: la posizione è la stessa di Terni, ma l’esito purtroppo è differente. l’Ascoli si salva. E’ come se il tiro di Bernabé avesse riacceso il fuoco del Parma che covava sotto la cenere. Perché da li in avanti la pressione portata dagli uomini di Pecchia è costante. I crociati riprendono a tessere come sanno, grazie alla qualità di Bernabé e alla pressione di Estevez, creando una serie di attacchi ben costruiti fino all’ultimo passaggio. Manca sempre il ricamo. Charpentier al 27’ ha una palla giocabile che gli arriva da sinistra, la impatta sparandola fuori di poco. Poi tocca a Estevez caricare il destro e calciare nel tentativo di trovare la zampata di un compagno. Ma il suo tentativo deviato sbatte sul palo. L’Ascoli subisce ma destra in piedi, gioca sugli allunghi di Gondo bypassando praticamente la mediana o sulle sponde di Forte, controllato da Valenti, spesso argentino nei modi ma efficacissimo nel primo tempo. 

Pecchia cambia: fuori Charpentier, dentro Sohm per dare più sostanza alla mediana e spostare Vazquez nella posizione di finto centravanti dispensandolo da compiti difensivi. Ma il Parma sembra essere rimasto in spogliatoio come Charpentier. La squadra comincia in maniera pigra il secondo tempo, tanto che l’Ascoli non deve fare molto per impensierire Buffon. Prima Falzerano mette in mezzo un buon pallone sul quale Gondo va di ginocchio: superlativo Buffon che però capitola al 62’. Balogh tratta male una palla innocua e, nel tentativo di rimediare si fa anticipare sempre da Gondo che cade dopo un calcione dell’ungherese. Per l’arbitro non può essere che rigore, trasformato dallo stesso attaccante. Il pubblico si spazientisce, comincia a volare qualche fischio e quando Man (entrato per Zanimacchia) cade in area il Tardini si trasforma in un catino. Per l’arbitro non è rigore. Nell’impeto il Parma attacca. Bernabé colpisce la traversa, l’Ascoli - che di giocare a pallone non ne vuole più sapere - fa quello che gli riesce meglio: portarla sui duelli. Ma il Parma continua nel tentativo di trovare il pareggio. Gli schemi sono saltati, la squadra di Pecchia arremba finché può ma davanti a Leali sembra esserci un incantesimo. Inglese da due passi colpisce la traversa, Valenti all’ultimo respiro supera il portiere avversario di testa ma Botteghin salva un attimo prima che la palla entri in porta. L’assalto dei crociati è alla disperata, ma ogni tentativo si infrange sul muro di gomma degli ospiti che si iscrivono alla lunga lista delle squadre che al collezionato sei punti con il Parma. 

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