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Parma, altra frenata: pari senza gol contro il Südtirol

La squadra di Pecchia, per la seconda partita consecutiva, resta senza gol. Secondo pareggio consecutivo in una gara con pochi spunti. Ammonito Bernabé: salterà lo Spezia

Un altro piccolo passo verso la Serie A. Fabio Pecchia non può essere pienamente soddisfatto per quello che si porta via dal Druso, anche se lo dirà a fine partita ma senza convincere nessuno. Il suo Parma, contro il Südtirol, porta via un punto ma non segna (e non vince) da due partite consecutive mentre in qualche interprete comincia a salire un po' di tensione. Diversi i giocatori sotto tono, poco lucidi e con qualche linea di paura che sale visto il momento topico. Man e compagni, contro il Südtirol, sono andati a sbattere su un muro di gomma e non si sono fatti male, per loro fortuna. Finirà con 11 tentativi per il Parma, solo 3 però nello specchio. Un tema da approfondire in settimana. A sessantasei punti, con un margine rassicurante sulla terza, don Fabio non può ancora rilassarsi e sa che il brutto viene ora che l'obiettivo è lì, a portata di mano. Il fatto di averraccolto un punto in due partite serve per tenere ancora alta l'attenzione. Bisogna ringraziare, però, le avversarie se hanno mantenuto quasi intatto il margine dalle inseguitrici. Primo in classifica ma non più brillante come qualche settimana fa. 

Pecchia ne cambia cinque rispetto alla sconfitta contro il Catanzaro. Un po’ per fare fede al suo motto, quello del ‘tutti dentro’ che tiene alto il morale anche chi gioca poco, un po’ perché deve trovare in casa delle soluzioni. Ed è in quest’ottica che l’allenatore, a metà primo tempo, passa a impostare a tre, abbassando Cyprien tra Delprato e Circati, con Sohm che fa un passo indietro e rientra in mediana e Cyprien a giocare più vicino a Mihaila. Il rumeno, uno dei cinque ‘nuovi’ nell’esperimento di Pecchia, è quello che va più vicino al gol. Due volte: in una (10’) scuote la traversa, nell’altra (24’) spara su Poluzzi dopo una palla d’oro di Man che si era involato nello spazio lasciato dalla difesa del Südtirol, confezionando una palla d’oro per il compagno: spedita sul portiere. Pecchia rinuncia alla fisicità di Osorio, chiedendo a Delprato di marcare Odogwu. La differenza di stazza è notevole ma in più di un tempo la fa valere solo una volta, al 9’ quando, spalle alla porta, si aggiusta la palla facendo valere il suo fisico e calcia verso la porta.

Tiro strozzato. Il Parma trova davanti, rispetto alle altre volte, un avversario che non pensa solamente a chiudersi. Il pullman, Valente l’ha parcheggiato in garage, i suoi provano a confezionare trame importanti. Alle volte ci riescono, altre meno. Se non altro, gli altoatesini limitano questa vocazione aggressiva del Parma in fase di non possesso, costringendo la squadra di Pecchia a stare guardinga. Tait, che di solito i gol prova a sventarli, prova a regalarsi un pomeriggio memorabile con un gol alla capolista. Ma dopo il dribbling su Estevez calcia senza centrare il bersaglio grosso. Sohm spreca un paio di ripartenza, Pecchia lo lascia negli spogliatoi perché i suoi 45’ sono come quelli dei vecchio Simon. E paga dazio anche Charpentier che lì davanti non la vede praticamente mai. Lo svizzero ha avuto un’involuzione preoccupante, don Fabio dovrà capire perché. Intanto lo lascia fuori a metà tempo per Bernabé che, in una decina di minuti, crea di più di quanto ha creato Sohm. La vivacità dello spagnolo risveglia anche il generale che si mostra più mobile e reattivo.

Ma non basta, perché al 61’ finisce anche la sua partita. Pecchia si riaffida ai muscoli di Bonny: il francese offre più soluzioni e lamenta un rigore quando Masiello lo affossa in modo energico. Per l’arbitro non ci sono gli estremi per il rigore, ma ‘Angelo’ è caduto sul più bello. Il Parma chiuderà poi con due attaccanti, nel tentativo di sbloccare la partita. Entra pure Colak per Estevez, con Pecchia che vara un 4-2-4 iper offensivo che vede in campo i cinque giocatori offensivi tutti insieme: Man e Mihaila larghi, Bonny e Colak avanti sotto la regia di Bernabé. Che al tramonto della partita ha pure l’occasione giusta per sbloccare una gara sofferta. Ma Poluzzi nega la gioia allo spagnolo. L’intenzione è quella di aggredire la partita e farla propria, ma l’equilibrio va salvaguardato. Fuori Mihaila, che aveva iniziato a perdere un paio di palloni sanguinosi, dentro Hernani, con il ritorno al 4-3-3. Ma la partita non si sblocca. Anzi, rischia il Parma quando Rover sfiora il palo dopo una bella ripartenza. Un punto che serve per proseguire il cammino. In fondo è un altro piccolo passo verso la Serie A. 

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