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Persone disabili e anziani non autosufficienti: a Parma stanziati 31 milioni

In particolare, 10 milioni sono quelli dedicati alle persone con disabilità e 20,7 milioni agli anziani

Ammonta a quasi 31 milioni di euro la cifra messa in campo dalle istituzioni pubbliche per sostenere i bisogni, sempre più crescenti in una società segnata dall’invecchiamento della popolazione e dall’incidenza di molteplici forme di disabilità, di persone in condizioni di non autosufficienza residenti nel Comune di Parma.

I dati sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa da Ettore Brianti, assessore alle Politiche Sociali, Antonio Balestrino, direttore del Distretto di Parma dell’Azienda Usl, e Antonio Nouvenne, consigliere incaricato per le Politiche di integrazione tra Ospedale e Territorio.

In particolare, 10 milioni (di cui 7,3 di provenienza nazionale e regionale; 2,7 milioni a carico del Bilancio comunale) sono quelli dedicati alle persone con disabilità e 20,7 milioni (di cui 15,6 di provenienza nazionale e regionale; 5,1 milioni a carico del Bilancio comunale) sono quelli dedicati agli anziani non autosufficienti.

Sul totale dei 31 milioni, 20 milioni sono le risorse (FRNA) messe a disposizione dalla Regione cui si aggiungono circa 3 milioni di fondi nazionali (FNA), importi che complessivamente finanziano la rete dei servizi socio-sanitari accreditati, rivolti in particolare al sostegno dei progetti domiciliari e residenziali. A questo totale si aggiungono ulteriori 4 milioni investiti dall’Azienda Usl.

Ammontano invece a 8 milioni le risorse proprie che il Comune investe a partire dal proprio Bilancio, per sostenere le famiglie nell’accesso alla rete dei servizi domiciliari e residenziali.

Le risorse pubbliche nel loro insieme finanziano 2 tipologie di servizi e interventi: quelli residenziali (5,1 milioni per disabilità e 14,5 milioni per anziani), tra cui le case residenze anziani, i centri residenziali socio-sanitari e i gruppi appartamenti dedicati alle persone con disabilità, e quelli a sostegno della domiciliarità (4,9 milioni per disabilità e 6,2 milioni per anziani), tra cui l’assistenza domiciliare, gli assegni di cura,  la rete dei centri diurni (centri diurni accreditati, centri socio riabilitativi diurni, centri socio-occupazionali), misure di sollievo per i caregiver.

Il sistema comprende fondi “speciali”, pensati per rispondere a specifiche necessità: 

- FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA RIVOLTO ALLE PERSONE CON GRAVISSIMA DISABILITA' ACQUISITA (FRNA GRA.D.A.);

- FONDO NAZIONALE PER IL SOSTEGNO DEL RUOLO DI CURA E ASSISTENZA DEL CAREGIVER FAMILIARE, che prevede varie forme di sostegno: interventi diretti di supporto, sollievo, assegni di cura, eventi formativi e informativi;

- FONDO DOPO DI NOI che prevede specifiche forme di sostegno a tutela delle persone con disabilità quando viene meno il sostegno famigliare. È con questo Fondo che sono state finanziate le “scuole di autonomia”, co-housing, sostegno nella gestione della vita quotidiana, programmi per rafforzare l’autonomia;

- FONDO NAZIONALE “VITA INDIPENDENTE”: finalizzato a garantire alla persona con disabilità un  progetto di vita indipendente mediante sostegni personalizzati;

- FONDO PER L’INCLUSIONE DELLE PERSONE CON DISABILITA’, che prevede, a partire dal 2023, una gamma di interventi, dedicati alle persone con disturbi dello spettro autistico, di tipo educativo-abilitante rivolti a minori e adulti, anche a sostegno dell’attività scolastica, l’estensione dell’assegno di cura a minori in situazione di particolare difficoltà, nonché progetti tesi a favorire l’inclusione attraverso attività socializzanti (sport, cultura, tempo libero). 

Oltre alla rete dei servizi socio-sanitari accreditati, l’amministrazione finanzia, con risorse comunali, ulteriori interventi, quali forme di co-housing, alloggi con servizi, teleassistenza, misure a sostegno del caregiver, (in collaborazione con associazioni e terzo settore) sportello Clissa per la qualificazione del lavoro di cura. A favore delle persone con disabilità sono attivi progetti innovativi, quali il B-factory, il Job coach, e altri in collaborazione con terzo settore e associali (Tavolo Innovazione dei piani di zona). 

Tali interventi si inquadrano in un contesto di risorse che ammonta a oltre 50 milioni di euro corrispondenti al Bilancio del Settore Sociale i cui beneficiari sono stimati in 12.300 persone in incremento rispetto al 2019 (8.753) .

Indicativamente il 61% della spesa è dedicato alle persone non autosufficienti e il 39%  a minori, famiglie, adulti in povertà e disagio.

Per il 2023 e per i prossimi anni, l’Amministrazione ha in programmaj di investire su nuove linee di sviluppo e progettualità, anche sullo slancio dato dal Patto Parma per il Sociale, potente strumento per favorire con azione concrete l’integrazione socio-sanitaria e la condivisione di strategie di lungo periodo con il Terzo Settore e tutta la società civile (fondazioni bancarie, aziende, associazioni di categoria, sindacati), che verrà presentato pubblicamente alla città il prossimo 27 giugno.

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