Ponte Nord, soluzione più lontana: i 6 milioni di euro per adeguare la struttura non entrano nel decreto Milleproproghe
L'emendamento di Fabio Pietrella di Fratelli d'Italia e di Paola De Micheli del Pd non ha trovato spazio. Ora si dovrà ricominciare ancora una volta da capo
La soluzione che sembrava in vista per il ponte Nord - la mastodontica opera abbandonata da undici anni, di quasi 4 mila metri quadrati (costata 39 milioni di euro di cui 25 milioni di investimenti pubblici), simbolo dello spreco e della mala gestione dei fondi statali - sembra allontanarsi ancora una volta. Non è infatti entrato nel decreto Milleproroghe l'emendamento, firmato da Fabio Pietrella di Fratelli d'Italia e di Paola De Micheli del Pd che prevedeva lo stanziamento - al fine del completamento della struttura - di 6 milioni di euro in tre anni, dal 2024 al 2026. Ora, con la 'bocciatura' della proposta trasversale, si dovrà iniziare ancora una volta da capo per cercare i finanziamenti.
Ponte Nord: 39 milioni di euro spesi ma mancano il riscaldamento, l'elettricità e gli attacchi per l'acqua. E le uscite di emergenza non sono a norma
Trentanove milioni di euro, di cui venticinque di fondi pubblici, centosessanta metri di lunghezza, trentatré di larghezza e quindici di altezza, tre livelli e una superficie complessiva di quasi 4 mila metri quadrati, undici lunghi anni di abbandono e degrado. Il Ponte Nord è per tutti i parmigiani e le parmigiane una ferita aperta, il simbolo della mala gestione dei fondi pubblici e uno spazio ormai 'fantasma' a pochi passi dal centro storico. Una vera e propria cattedrale nel deserto. Come il vascello fantasma dell'opera di Wagner esiste ma è ormai invisibile agli occhi di tutti e tutte.
L'architetto Pier Luigi Bontempi: "Ecco il progetto all'avanguardia per ridare vita alla struttura: perché è stato messo sotto il tappeto?"
Il progetto mastodontico, redatto dall'architetto Vittorio Guasti, ex senatore Pdl e ex vicesindaco di Parma - ideato nel 2010 e inaugurato nel 2012 grazie a 25 milioni di euro per la sede dell'Efsa e ai contributi degli industriali Pizzarotti e Codelfa (altri 14 milioni per un totale di 39 milioni di euro) - si è rivelato un flop totale. Nonostante la legge vietasse espressamente di costruire stabili con usi permanenti sugli alvei dei fiumi e dei torrenti il Ponte Nord fu progettato come ponte abitabile per spazi espositivi e commerciali. Inoltre, particolare non irrilevante, le uscite di sicurezza previste dal progetto non sono a norma, secondo quanto stabilito dai vigili del fuoco in diverse relazioni.