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Il Parma gioca, combatte ma non vince: con il Lecce è pari senza gol

Diverse le occasioni da parte dei crociati che sotto porta mancano il tap-in. E alla fine ringraziano Turk, decisivo in un paio di situazioni

Dal nostro inviato
PARMA -  Crescono i rimpianti del Parma. La squadra di Iachini doma la corazzata Lecce, rischia poco (solo alla fine, Turk decisivo con un paio di interventi) e non trova il punto del vantaggio che avrebbe meritato durante i 90’. Uno 0-0 che mostra da un lato la solidità difensiva dei crociati, bravi a mantenere la compattezza, dall’altra i problemi davanti di una squadra ancora troppo legata al talento di Vazquez, oggi intermittente. Il Lecce, che pure aveva cominciato bene, si ritrova stanco e poco brillante, sbatte sull’organizzazione degli avversari e accetta lo 0-0 come un risultato positivo.

Iachini squalificato riabbraccia Bernabé e Vazquez, assenti contro il Vicenza, conferma Tutino davanti con Benedyczak e consegna Coda alle cure di Danilo. Baroni preferisce Bjorkengren a Gargiulo in mediana con Rodriguez e non Di Mariano nel tridente.

Parte forte il Lecce, spinto dalla carica dei duemila tifosi e da una grande voglia di rivalsa dopo aver sciupato in parte una grande occasione nell’ultimo turno contro il Cosenza. La squadra di Baroni tiene bene il campo, diventa subito padrona del Tardini e cerca con le sue armi affilate di pungere Turk. Ma la prima parata è di Plizzari su tiro di Benedyczak. Il Lecce fa perno su Coda, contro di gravità di una squadra che se ha spazi in velocità se li prende volentieri e diventa complicata da fronteggiare. Nel primo tempo le preventive di Iachini funzionano quasi alla perfezione, limitando il potenziale del Lecce al minimo.

Con le due mezzali e Hjulmand la squadra di Baroni tappa lo sfogo centrale del Parma che prova ad andare per vie laterali con Rispoli e Man. Tutino al 22’ si lamenta per essere stato abbattuto in area da una spallata di Lucioni. La gara si accende, Rapuano cerca di lasciar correre sui contatti mezzi e mezzi, ma quando Tutino, ancora lui, viene sbilanciato in area da Hjulmand non viene neanche richiamato dal Var e ammonisce l’attaccante per proteste. La sensazione è che a Tutino sia stato impedito di poter giocare il pallone. Per Rapuano è tutto a posto, si va avanti e il Parma cresce perché cresce anche Vazquez, partito lento ma rimasto sempre in gara. Sul sinistro del mudo e la respinta di Plizzari è stata confezionata un’altra palla gol per il Parma che Man, complice anche la presenza di Tutino bravo un attimo prima a rendere giocabile il pallone, manca clamorosamente a due passi dal portiere del Lecce.

Iachini capisce davvero che la può vincere: il Lecce visto fino a qui è apparso stanco. Ringrazia Tutino e Benedyczak, chiamando dalla panchina gli assi Pandev e Simy. Ma è ancora Vazquez bravo a trovare spazio sulla sinistra e a mettere dentro una palla forte che carambola su Plizzari e schizza buona per Pandev. Il macedone non riesce a deviarla in porta da zero metri. Il Lecce vivacchia, resta sempre temibile quando attacca. Tra l’85’ e l’86’ ha due buone occasioni, ma trova un grande Turk.

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