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Gioia Parma all'ultimo respiro: autogol di Moutinho, battuto lo Spezia

Finisce 1-0 per i crociati al Picco. Aggancio in vetta al Venezia dopo una gara sofferta, decisa all'ultimo secondo di recupero. Premiato il coraggio dei crociati che hanno chiuso la partita schiacciando lo Spezia nella propria metà campo

Ci sono partite che danno segnali. Vittorie simili contengono messaggi del tipo 'vuoi vedere che è l'anno giusto?'. Il Parma aggancia la vetta dopo averla lasciata per un paio di ore al Venezia, se la riprende con forza e anche con un po' di fortuna. Strappa tre punti all'ultimo secondo dell'ultimo minuto di recupero, con una carambola che regala una delle vittorie più pesanti dell'era Pecchia. Moutinho ha la colpa di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato sul calcio d'angolo di Man e devia nella sua porta il pallone che vale tre punti. Bonny esulta come se avesse segnato, ma il francese ha il merito di aver propiziato la deviazione che ha il peso di un macigno nella corsa alla Serie A. Venezia ripreso e vittoria ritrovata dopo due turni. 

I risultati del pomeriggio imponevano sia al Parma che allo Spezia di vincere. Pecchia deve provarci per riagganciare il Venezia che ha battuto l’Ascoli in casa e ha staccato i crociati in classifica, volando in testa. Per i padroni di casa è fondamentale la vittoria per non finire la giornata al penultimo posto dopo che la Ternana ha battuto a sorpresa il Cosenza. Il Parma ricomincia da Balogh e Circati in difesa, ancora panchina per Osorio che aveva giocato in Venezuela ed era rimasto fuori contro il Modena per essere tornato il giorno prima della partita. Resta seduto anche Bernabé, con Camara che si infila tra Man e Mihaila a sostegno di Colak. L’ivoriano in fase di non possesso deve impedire a Sebastiano Esposito lo sviluppo della manovra, quando invece ha il pallone deve cercare di sorprendere gli avversari con il suo dinamismo e il suo movimento lungo tutto il fronte. Era la carta che Pecchia voleva utilizzare per sorprendere D'Angelo, ma alla fine del primo tempo rimane un esperimento non riuscito. Troppo leggero, spesso fuori tempo in fase di interdizione: si becca un giallo e combina poco. Anche se i crociati tengono di più il pallone (57,1% contro il 42,9%) le occasioni migliori capitano sui piedi dei padroni di casa. La prima palla buona è sui piedi di Elia. Al quarto d’ora il cross di Kouda in area viene spazzato da Circati e cade dalle parti del giocatore dello Spezia che sbaglia mira e alza la palla sulla traversa. Chichizola si stava rialzando da terra. Non è il solito Parma, lo Spezia gli lascia volentieri l’iniziativa ma la squadra di D’Angelo esce forte sull’uomo ed è compatta. Il bilancio della prima metà di gara è di 5 contrasti a 2 per i padroni di casa, a testimoniare che c’è da migliorare qualcosa a livello di intensità. Pecchia lo sa, dalla panchina richiama Man e lo invita a stare più dentro al gioco: per creare spazi. Si aspettava una gara simile a quella con il Modena e non sbagliava di certo alla vigilia. E meno male che stavolta, a differenza del derby, il Var funziona bene quando richiama Manganiello per segnalare la posizione irregolare di Verde in occasione dell’assist per il gol di Kouda. Annullato al monitor. Un campanello d’allarme per Colak e i suoi compagni, spenti e appesantiti. Man e Mihaila provano a scambiarsi la posizione per dare meno punti di riferimento possibili, ma D’Angelo chiude gli esterni. 

Pecchia richiama in panchina Camara e Colak, deludenti, per Bernabé e Charpentier nel tentativo di mollare gli ormeggi e ritornare a navigare a una velocità sostenuta. Ma lo Spezia si chiude e fa male quando si affaccia dalle parti di Chichizola. La partita non è più bloccata come nel primo tempo e D’Angelo prova a manovrare sapendo di avere le armi per fare male e riuscendo pure a costruire due nitide palle gol. La prima se la procura Pio Esposito che da dentro l’area di rigore, addomestica una palla velenosa e la stampa sulla traversa in girata. Siamo al minuto 52. Più tardi, al 58’ Kouda trova il gol ma era in fuorigioco. Il Parma? Piano piano pende coraggio, si toglie di dosso la ruggine e comincia a mettere lì lo Spezia nel tentativo di fare breccia nel muro di D’Angelo. Charpentier ha dato peso all’attacco, Bernabé brillantezza alla manovra. Sono loro a costruire le migliori occasioni per il Parma. Da un loro scambio rapido nasce la palla gol più nitida per i crociati, ma l’attaccante è poco freddo sotto porta e finisce per esaltare Zoet che in volo gli nega il gol. Entra anche Bonny in un 4-2-4 che schiaccia lo Spezia nella propria metà campo. E, all'ultimo secondo di recupero, l'autogol di Moutinho regala tre punti ai crociati che si riprendono la vetta a braccetto con il Venezia. Segnali importanti, da cogliere al volo. 

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