rotate-mobile
Politica

Verso il ballottaggio, lo scacchiere delle alleanze in vista del voto: ago della bilancia Costi e Bocchi

L'analisi del voto e la mappa delle coalizioni. Carlo Calenda, leader di Azione che ha sostenuto Costi: "Al ballottaggio non voterei per Vignali". Anche Fratelli d'Italia sarebbe restio ad appoggiare l'ex sindaco di centrodestra 

Michele Guerra ha battuto nettamente al primo turno Pietro Vignali. Lo ha doppiato: più di 32 mila voti (44.18%) contro i 15.470 (21.25%) del candidato sostenuto da Lega e Forza Italia. Domenica 26 giugno si terrà quindi il ballottaggio tra il candidato del centrosinistra e quello del centrodestra.

Mentre la lista del Pd ha ottenuto più del 24% dei voti (con un balzo in avanti, rispetto alle ultime amministrative di ben 10 punti percentuali e con la pioggia di preferenze al capogruppo Lavagetto) la lista di Effetto Parma è passata dal 34% del 2017 all'8.48% delle elezioni del 12 giugno. La lista della Lega ha perso invece circa 7 punti percentuali nonostante nella scorsa legislatura abbia eletto quattro parlamentari: dal 12% del 2017 è passato infatti al 4% di oggi.

In queste due settimane di campagna elettorale i due candidati cercheranno di creare nuove alleanze in vista del voto. Il terzo candidato, il civico Dario Costi (che aveva scelto di correre da solo prendendo le distanze sia dal centrosinistra che dal centrodestra) potrebbe essere l'ago della bilancia per l'andamento del voto.

Guerra-Vignali-2

L'architetto e docente dell'Università di Parma. sostenuto anche da Azione di Carlo Calenda ha ottenuto più del 13% dei voti. Vedremo nei prossimi giorni se darà indicazioni di voto o se lascerà 'liberi' i suoi elettori. Lo stesso coordinatore nazionale di Azione ieri ha dichiarato: "Se fossi a Parma al ballottaggio non voterei Vignali. Adesso parleremo di cosa fare e verificheremo se vengono percepite le nostre istanze programmatiche".

Nell'intervista a Parmatoday Costi aveva parlato, riferendosi a Vignali di "un ritorno al passato molto preoccupante. E' obiettivamente il ricordo di una città in crisi". Sulla coalizione di centrosinista aveva invece detto che si trattava di "un accordo contronatura tra la sinistra del Pd e Bonaccini" 

Michele Guerra, del resto, al primo turno ha un distacco di più di 20 punti percentuali da Vignali. Il candidato di Fratelli d'Italia Priamo Bocchi, che ha deciso di correre da solo e ha ottenuto il 7.53% dei voti, aveva invece parlato di "una campagna elettorale con lo specchietto retrovisore" riferendosi a Pietro Vignali e di "veto incomprensibile da parte di Lega e Forza Italia". Sembra che anche Fdi sia piuttosto restia a sostenere al ballottaggio l'ex sindaco di centrodestra. 

Per quanto riguarda gli altri candidati Enrico Ottolini di Europa Verde (che ha raggiunto il risultato storico del 4.21%) e Andrea Bui (3.56%) di Potere al Popolo rientrano naturalmente nell'area larga di centrosinistra per cui, a meno di grosse sorprese, dovrebbero dare indicazione per il voto a Michele Guerra o lasciare liberi i propri elettori. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Verso il ballottaggio, lo scacchiere delle alleanze in vista del voto: ago della bilancia Costi e Bocchi

ParmaToday è in caricamento