I fatti son avvenuti tra metà e fine 2025. L'inchiesta nata a Brescia è partita nell'agosto 2015 in seguito alla denuncia di una madre di un 16enne. Ad eseguire l'arresto a Parma i carabinieri, che hanno fornito supporto materiale ai colleghi. Dodici le persone colpite da custodia cautelare
L'uomo, 30 anni di origine marocchina, non era in casa al controllo dei carabinieri. I militari che lo cercavano l'hanno trovato poco distante dalla sua abitazione.
Il giovane era stato notato da un cittadino mentre si calava da una grondaia in via Giotto. Inseguito dai carabinieri ha cercato di aggredirli, ma é stato bloccato. Fuggito un complice
L'uomo M.S., 33 anni, di origine senegalese, é stato arrestato da carabinieri che ritengono abbia compiuto almeno 9 rapine tra Parma e Reggio Emilia da novembre a fine dicembre
I fatti sono avvenuti ieri intorno alle 18. Il giovane, le cui iniziali sono C.S., ha rubato la bici a poca distanza dal proprietario che l'ha inseguito. Prima ha negato l'evidenza, poi lo ha picchiato. Bloccato dagli avventori di un locale è stato arrestato dalla Polizia.
L'uomo era stato individuato dai residenti della zona che lo avevano segnalato alla polizia. Gli agenti lo hanno subito riconosciuto, poi lo hanno seguito e inseguito fino a bloccarlo e arrestarlo. Addosso aveva 23 grammi di eroina e 300 euro
La grave aggressione e le indagini sono state spiegate martedì 26 gennaio nel corso di una conferenza stampa dal nuovo dirigente della Squadra Mobile, Cosimo Romano. L'uomo perseguitava e minacciava da anni la ex compagna venticinquenne. Lei ha ricevuto una prognosi di 30 giorni e lo aveva già denunciato nel 2014 e 2015
A quanto pare l'uomo minacciava l'ex datore di lavoro, che aveva mancato il pagamento di alcune buste paga, per tentargli di estorcere una cifra maggiore. Sembra che anche la famiglia dell'uomo, un imprenditore di 39 anni, fosse oggetto di minacce.
Si tratta di L.S., pluripregiudicato di 26 anni. Il giovane dopo essere stato colto sul fatto dal proprietario della bici era fuggito. In seguito raggiunto e posto ai domiciliari era evaso. Ieri il tribunale di Parma lo ha definitivamente condannato a 6 mesi e al pagamento di 300 euro.
L'arrestato aveva in casa una vera e propria armeria non autorizzata, che è stata scoperta dai carabinieri dopo un'operazione di investigazione. Oltre a pistole e munizioni rinvenuti anche sciabole e un machete.
L'uomo era stato fermato in Germania con patente sospesa a bordo di un'auto di illecita provenienza. In seguito aveva fornito una patente non sua in un albergo. Era poi tornato in Italia pensando di salvarsi ma è stato rintracciato dai carabinieri.
L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per simili reati, é stato posto ai domiciliari con un'ordinanza di misura cautelare dopo una segnalazione di due minorenni, avvenuta lo scorso gennaio.
L'uomo ha esploso due colpi di pistola nel corso di una lite con la compagna, che nel frattempo era al telefono con i carabinieri. Rintracciato dai carabinieri in un bar della zona, ha mentito anche sul luogo dove era nascosta l'arma
Il giovane era fuori casa in orario non consentito, aveva parcheggiato poco distante dai carabinieri che lo andavano a controllare e prima aveva addirittura un'auto in tangenziale fuggendo via.
L'uomo e stato individuato in città dai carabinieri del nucleo investigativo che lo cercavano per un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Trento per reati commessi nel 2004, 2011 e 2013
I due avrebbero avuto un diverbio durante il lavoro, poi degenerato in lite nello spogliatoio. La vittima é stata ferita alla spalla e trasportata al pronto soccorso di Parma.
Il giovane si chiama K. P. e ha 23 anni é stato fermato poco dopo l'accoltellamento grazie agli agenti delle volanti e dell'antirapine. Ha precedenti per furto, estorsione, rissa e lesioni personali
Il giovane alla vista dei carabinieri ha mostrato aggressività e ha tentato la fuga. Intervenuto per controllare l'auto su cui era a bordo anche la polizia. Ora si trova presso le camere di sicurezza di via delle Fonderie.
L'uomo, un trentacinquenne cagliaritano, era ai domiciliari per i reati di rapina e ricettazione in una comunità di recupero.Per lui richiesta dai carabinieri e accolta dal Magistrato l'inasprimento della pena.
I fatti sono avvenuti a Colorno nel 2009 e a Parma nel 2011. Ieri i carabinieri hanno eseguito la disposizione del Tribunale mentre l'uomo era già ai domiciliari.
L'uomo, un senza tetto polacco, è stato controllato dai carabinieri mentre stazionava in piazza. Dagli accertamenti è emersa l'ordinanza a suo carico. Ora si trova presso il carcere di via Burla.
M.L., 27 anni, aveva scippato un'anzianae tentato di rubare una borsetta. E'stato rintracciato dagli agenti dell'antirapine nel pomeriggio di sabato 25 settembre. Dopo aver negato l'evidenza ha ceduto e confessato i due reati.
L'uomo è stato sorpreso dai carabinieri nel suo appartamento mentre usava stupefacenti. I militari lo hanno segnalato alla Prefettura come assuntore e collocato presso il carcere di Parma.
La donna, collecchiese di 55 anni, è stata denunciata da una collega insospettita dai suoi metodi. Grazie alla collaborazione della struttura le telecamere nascoste piazzate dai carabinieri hanno svelato i maltrattamenti verso i bambini.